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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

La storia della turista morta "perché il 118 non parla inglese"

La denuncia smentita dalla regione Lazio che ha reso noto l'audio della telefonata "incriminata"

“La telefonata di emergenza è stata subito gestita correttamente in lingua inglese ed è stato geolocalizzato l’intervento con le coordinate di latitudine e longitudine”: così la Regione Lazio ha smentito quanto sostenuto da Michael Douglas, turista irlandese di 34 anni che ha denunciato come la compagna, la 25enne tedesca Janna Gommelt, lo scorso 20 gennaio sia morta dopo essersi sentita male e non avere ricevuto i soccorsi in tempo.

Il motivo del ritardo nell'intervento, ha riferito Douglas, sarebbe che gli operatori del numero unico di emergenza non parlavano inglese e che minuti preziosi sarebbero stati sprecati nel tentativo di tradurre la richiesta di aiuto.

La denuncia del fidanzato: "Messo in attesa perché l'operatore non parlava inglese"

La denuncia di Douglas è stata riportata da Repubblica lunedì, 3 aprile. Il 34enne ha raccontato che la fidanzata, con cui stava esplorando l’Europa a bordo di un van, nel pomeriggio del 20 gennaio scorso si è sentita male all’improvviso ed è svenuta mentre la coppia si trovava nei pressi dell'Havana Beach, a Focene.

Douglas ha riferito che al momento del malore la ragazza era a bordo del camper, e che pochi minuti prima delle 15.40 ha chiamato il 112 chiedendo aiuto. Nelle dichiarazioni rilasciate al quotidiano l'uomo ha sostenuto che la telefonata è durata più del necessario per consentire al numero unico di emergenza di rintracciare un operatore che parlasse inglese, e che dopo quasi 40 minuti di attesa, non vedendo comparire l’ambulanza, si è messo al volante per cercare autonomamente i soccorsi, incrociandoli a qualche km di distanza.

La Regione smentisce e diffonde l'audio della chiamata. La replica: "Audio tagliato"

La versione di Douglas è stata però smentita dalla Regione e da Ares 118, l’Azienda Sanitaria Emergenza Regionale, che oltre a diffondere una nota particolareggiata sull’accaduto ha anche diffuso l’audio integrale della telefonata del 34enne al 112. Nella chiamata si sente l’operatore parlare inglese sin da subito, fare domande specifiche sulle condizioni della ragazza e sulla posizione del van e poi passare la segnalazione alla centrale operativa, con tutti i dettagli corretti (richiesta di assistenza a Focene, zona Havana Beach, persone a bordo di un van grigio) per inviare sul posto i soccorsi.

"Non corrisponde assolutamente al vero che ci sia stato un problema di barriera linguistica con l’utente - scrive Ares in una nota - la chiamata è stata passata in centrale operativa 118 da parte del NUE 112 alle ore 15.41 (e i due minuti di audio integrali senza tagli sono stati resi disponibili dalla Centrale operativa del 112), con l’attivazione contestuale del servizio di interpretariato. Il personale di centrale ha dunque risposto alla chiamata dell’utente con l’interprete già in linea. Il triage telefonico è stato particolarmente approfondito ed è oggetto dell’audit da parte della Direzione regionale Salute i cui risultati verranno resi noti non appena disponibili. Dai tabulati in nostro possesso risulta che, dalla fine della chiamata all’arrivo sul posto di ambulanza e automedica, sono trascorsi 18 minuti".

Diciotto minuti, dunque, e non i 48 dichiarati da Douglas. Il problema in realtà sembra esserci stato dopo: i soccorsi sono effettivamente arrivati all’Havana Beach, sottolineano da Ares, e cioè «dove l'utente aveva riferito di trovarsi», ma, all'arrivo sul posto, «le equipe sanitarie non hanno trovato nessuno, dal momento che l'uomo aveva deciso autonomamente di spostarsi». È probabilmente il momento in cui il 34enne, non vedendo arrivare ambulanze, ha deciso di andarle a cercare di sua iniziativa.

Nel pomeriggio di lunedì, a replica di quanto diffuso dalla Regione, Douglas sempre a Repubblica ha fornito i dati relativi alle chiamate fatte (screenshot compresi), in cui risultano più lunghe dei due minuti contenuti nel file audio della Regione. E ha ribadito che la conversazione è durata in totale 20 minuti, e che l'audio diffuso sarebbe stato tagliato: mancherebbero 18 minuti.

L'audio integrale e la traduzione della chiamata al 112

Operatore 112: “Emergenza pronto?”

Michael Douglas: “Hello?”

Operatore 112: “Hello”

Da qui in poi, in inglese tradotto

Michael Douglas: “Salve, parla inglese?”

Operatore 112: “Sì, cosa è successo?”

Michael Douglas: “La mia fidanzata è svenuta e non respira e ho dovuto farle…(incomprensibile)”

Operatore 112: “Ok, dove vi trovate? Fiumicino?”

Michael Douglas: “Havana Beach”

Operatore 112: “Havana Beach?”

Michael Douglas: “Sì, siamo vicini alla spiaggia”.

Operatore 112: “Ok Havana Beach, lì a Focene-Fiumicino. Siete sulla spiaggia?”

Michael Douglas: “Siamo in un van grigio, siamo parcheggiati, siamo dentro al van, lei non respira”

Operatore 112: “È un camper?”

Michael Douglas: “Sì, un camper”

Operatore 112: “Un camper grigio?”

Michael Douglas: “Sì”

Operatore 112: “Ok, posso avere il suo nome signore?”

Michael Douglas: “Michael Douglas”

L’operatore a quel punto chiede a Douglas di restare in attesa mentre gestisce la chiamata, e la comunicazione in poco più di 20 secondi passa a un’altra operatrice che viene messa in comunicazione diretta con Douglas: “Un utente che ha bisogno di ambulanza - dice alla collega - sta a Fiumicino, parli con lui e chiamo l’ambulanza” .

Lo stesso operatore iniziale a quel punto si collega alla centrale operativa del 118, e dopo meno di 30 secondi risponde un’operatrice a cui vengono passate le informazioni: un utente inglese con traduttore, sta a Fiumicino, via di Focene 207, stanno in un camper grigio di fronte allo stabilimento Havana”.

Disposti autopsia e audit clinico sulla gestione dei soccorsi

L’assessore alla Sanità D’Amato ha confermato che è stato disposto un audit clinico sull’intero iter seguito nella gestione della chiamata dalla Direzione regionale Salute, rinnovando le condoglianze ai familiari della giovane turista deceduta. E ha puntualizzato anche che a oggi al numero unico di emergenza 112 (che smista poi le chiamate ai diversi operatori a seconda dei casi, che sia 118, forze dell’ordine, vigili del fuoco o altre necessità) rispondono traduttori in grado di parlare 16 lingue, compreso l’ucraino.

Sull’accaduto la procura di Civitavecchia ha aperto un’inchiesta, al momento a carico di ignoti, ed è molto probabile che la registrazione della chiamata verrà acquisita e che verranno nuovamente interrogati tutti i protagonisti della vicenda, compreso Douglas. La procura avrebbe dato il nulla osta al rientro in patria della salma della giovane turista, ma i familiari, assistiti dall’avvocato Manuele Piccioni, hanno dichiarato di non aver ancora potuto riavere il corpo per la sepoltura e i funerali.

A oggi pare accertato che la ragazza sia deceduta per cause naturali, un arresto cardiocircolatorio nello specifico, ma spetta alla procura fare chiarezza sia sule cause della morte sia sulla presenza di eventuali responsabilità nella gestione del soccorso.

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