rotate-mobile
Cronaca

Infermiera con Tbc: arrivano i primi indagati, 122 i contagi

Al vaglio degli inquirenti vi è un ventaglio di ipotesi: dalle lesioni colpose, all'omissione in atti d'ufficio all'epidemia colposa

122 neonati positivi ai test di controllo e i primi iscritti nel registro degli indagati: questo il bilancio delle ultime novità relative al contagio di tubercolosi avvenuto al Policlinico Gemelli.
Al momento il fascicolo d'inchiesta non è rubricato con indagati o ipotesi di reato ma già dalle prossime ore il quadro potrebbe cambiare. Il procuratore aggiunto Leonardo Frisani è in attesa della nuova documentazione che i carabinieri dei Nas stanno raccogliendo in queste ore dopo di che si formulerà una ipotesi di reato. Al vaglio degli inquirenti vi è un ventaglio di ipotesi: dalle lesioni colpose, all'omissione in atti d'ufficio all'epidemia colposa.

Secondo i magistrati, che in questi ultimi giorni hanno ascoltato medici e dirigenti del policlinico romano, non sarebbero state adottate tutte le cautele, così come dispone la legge, per evitare il contagio dei neonati. Fino ad ora sono 122 i casi di positività alla tubercolosi tra i neonati che sono stati sottoposti al test. Anche oggi si è riunita l'Unità di coordinamento della Regione Lazio, presieduta dalla presidente Renata Polverini, chiamata a gestire l'attività di controllo sui nati al Policlinico Gemelli. Si è conclusa l'attività di screening che ha interessato il 93,01% dei neonati inseriti nel programma di sorveglianza. Nella giornata odierna sono emersi 7 nuovi casi positivi, su 82 test effettuati, relativi agli ultimi controlli di questi giorni. Si tratta di 2 femmine e 5 maschi.

Le famiglie sono state già avvisate. Cinque dei bambini risultati positivi ai test sono nati nel mese di gennaio, 2 nel mese di febbraio. Complessivamente sono 122 i casi di positività su 1415 risultati pervenuti, con una media dell'8,6%. Resta attivo il call center e l'ambulatorio presso il Policlinico Gemelli per le famiglie (6,99%) per le quali si è rivelato impossibile fissare un appuntamento nonostante i ripetuti tentativi di contatto, sia telefonico che epistolare, e per le quali, a causa della mancata risposta, si è proceduto all'invio di telegrammi e con l'attivazione, in ultima istanza, delle autorità competenti per le procedure previste in questi casi. L'Unità di coordinamento, attraverso i suoi esperti, ricorda che la positività al test non significa malattia ma esprime l'avvenuto contatto con il bacillo. Pertanto, anche sui nuovi 7 neonati positivi sono stati già programmati ulteriori controlli e sarà proposta la profilassi prevista dal protocollo predisposto dall'Unità di coordinamento regionale.

La profilassi, definita anche dalle linee guida internazionali, evita il rischio di sviluppare la malattia a seguito dell'avvenuto contatto con il micobatterio. L'Unità di coordinamento precisa, inoltre, che dei neonati risultati positivi fino ad oggi e sottoposti agli ulteriori controlli previsti nessuno è risultato ammalato. Viene confermato che i bambini che hanno iniziato il trattamento di profilassi in una delle strutture, Gemelli, Ospedale Bambino Gesù o San Camillo, continueranno ad essere seguiti nelle stesse strutture dal punto di vista medico. Il call center della Asl RmE rimarrà attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 13 ai numeri 06 68352830; 06 68352820; 366 6620408; 366 6620407 (www.regione.lazio.it).
 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Infermiera con Tbc: arrivano i primi indagati, 122 i contagi

RomaToday è in caricamento