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Sabato, 2 Dicembre 2023
Cronaca

Lavori per 12 milioni di euro mai fatti, la truffa del Superbonus 110%. Sei arresti

Sequestrati beni per oltre 4 milioni e mezzo di euro

Hanno fatturato lavori edili per oltre 12 milioni di euro. Fatture false per lavori mai effettuati. Così sei persone hanno ottenuto in maniera indebita il "Superbonus 110%". La truffa è stata smascherata dalla guardia di finanza che ha arrestato 6 persone residenti a Roma e provincia. Sono ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di emissione di fatture per operazioni inesistenti, truffa aggravata e autoriciclaggio.

La truffa del superbonus 110%

L’indagine, condotta dal nucleo speciale di polizia valutaria della guardia di finanza - coordinata dalla procura della Repubblica di Roma - si è focalizzata su una serie di soggetti, molti dei quali pluripregiudicati, i quali, secondo l’ipotesi investigativa, avrebbero posto in essere plurime cessioni di crediti d’imposta, maturati nell’ambito delle misure di sostegno all’economia denominate “superbonus 110%”.

Dossier: il  flop del Superbonus 110%: fondi finiti e banche che non comprano più i crediti

Fatture per 12 milioni di euro 

Gli indagati avrebbero fatturato lavori edili per un ammontare complessivo di oltre 12 milioni di euro che, verosimilmente, non sarebbero stati effettuati, e i relativi crediti fiscali fittizi sarebbero stati successivamente rivenduti a società compiacenti e, infine, monetizzati.

Le condotte illecite, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, sarebbero state realizzate anche con l’ausilio di due professionisti, entrambi operanti a Roma: un ingegnere che ha asseverato i lavori e un commercialista che ha apposto i visti di conformità alle spese, previsti dalla normativa di settore per accedere al beneficio fiscale.

Sei arresti 

Alle prime ore di giovedì 27 ottobre i finanzieri hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure coercitive, emessa dal gip presso il tribunale capitolino, nei confronti di 6 persone, di cui 3 in carcere e 3 ai domiciliari, residenti nella provincia di Roma che - sulla scorta degli elementi sinora acquisiti - sono state ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di emissione di fatture per operazioni inesistenti, truffa aggravata e autoriciclaggio.

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