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Cronaca

Falsificano gli incassi dalle tasse di circolazione: Regione truffata per 3 mln di euro

Alcune delegazioni dell'Aci versavano solo parte dei guadagni dalle tasse di circolazione. La truffa è andata avanti per circa tre anni ed è iniziata dalla querela di un dirigente del dipartimento Bilancio della Regione

Un raggiro che, secondo quanto appreso in ambienti investigativi, andava avanti da almeno tre anni ed era compiuto da parte dei titolari di cinque delegazioni Aci ai danni della Regione Lazio. La truffa è di quasi tre milioni di euro. I titolari delle cinque agenzie, tre a Roma e due a Frosinone, versavano solo parte dei guadagni dalle tasse di circolazione. Le indagini per truffa aggravata sono partite da una querela presentata da un dirigente del dipartimento Bilancio della Regione e ha portato alla denuncia di tre titolari delle delegazioni Aci. Il funzionario aveva notato, e poi verificato, una notevole discrepanza tra quanto versato di introiti da tasse di circolazione da alcune delegazioni e quanto inserito a bilancio dall'Ente locale.

INGEGNOSI METODI - Erano diversi e ingegnosi i metodi usati. Il titolare di una delegazione dell' Automobile Club del Frusinate, ad esempio, ogni settimana effettuava un bonifico in favore della Regione, versando però una somma molto inferiore a quella dovuta. Ometteva la prima cifra del bonifico, quella delle migliaia, falsificava la ricevuta aggiungendo la cifra mancante, quindi inviava in Regione la ricevuta di pagamento che indicava la somma effettivamente dovuta. In un altro caso una persona, titolare di due licenze poi revocate a causa di una precedente vicenda di tributi non versati, le aveva cedute a propri familiari, continuando di fatto a gestire le agenzie. Per rendere difficili gli accertamenti aveva creato numerose società e aperto decine di conti correnti, attraverso i quali mascherava gli ingenti proventi derivanti dalle somme distratte. La polizia, in base alle prove acquisite ed alla documentazione sequestrata, ha inoltre richiesto alla magistratura il sequestro delle strutture e dei conti correnti.

Adesso le indagini proseguono per accertare se vi siano anche responsabilità all'interno degli uffici della Regione, se funzionari o impiegati complici possano aver agevolato la truffa. "Ci si muoveva in modo molto disinvolto", afferma una fonte investigativa". Il dirigente che ha denunciato le anomalie si era insediato in tempi relativamente recenti - secondo quanto riferito. Le verifiche degli investigatori si sono estese anche ad altre delegazioni dell'Automobile Club di diverse province del Lazio, secondo quanto si è appreso. (Fonte Ansa)

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