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Cronaca Tor Sapienza / Via Collatina

Ancora "truffe del parcheggio" al centro commerciale Roma Est

La tecnica, già scoperta in zona Parioli, vedeva una donna distrarre la vittima con i complici che ne approfittava per rubare la borsa e gli oggetti da dentro le auto

"Signora ha perso le chiavi", e poi le facevano sparire la borsa. Una tecnica semplice ma efficace che ha visto una banda di truffatori mettere a segno diversi colpi. Dopo l'arresto di una banda cittadini peruviani, scoperti dai carabinieri nella zona dei Parioli gli ultimi fermi sono stati messi a segno dai Militari della Compagnia di Tivoli nel parcheggio del Centro Commerciale Roma Est a Ponte di Nona.

BANDA DI SUDAMERICANI - I fermi da parte dei Carabinieri della Compagnia di Tivoli, diretti dal capitano Emanuela Rocca, al termine di un’attività d’indagine scattata a seguito delle numerose segnalazioni di furti commessi nel parcheggio del centro di via Collatina. A finire nella rete delle forze dell'ordine una banda di cittadini sudamericani, due uomini e una donna di età compresa tra i 28 ed i 36 anni, nella Capitale senza fissa dimora, che dovranno rispondere di furto aggravato in concorso. Le denunce di furto erano accomunate dall’identica descrizione del modus operandi utilizzato dai malviventi.

TRUFFA DEL PARCHEGGIO - Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri, la ragazza della banda, una 28enne, aveva il compito di distrarre le vittime prescelte. Durante il loro ultimo colpo, infatti, è stata notata dai militari avvicinarsi alla vittima designata, una signora di 44 anni, che era appena salita sulla sua auto ed in procinto di tornarsene a casa. La 28enne, a quel punto, è entrata in azione dicendo alla donna che le erano cadute delle chiavi vicino alla macchina: la malcapitata è scesa dall’auto per controllare ed è a questo punto che sono entrati in azione i due uomini, che con mossa fulminea, le hanno portato via la borsa lasciata sul sedile dell’auto.

ULTIMA VITTIMA - Quando la vittima si è resa conto del furto, i tre malviventi si erano già allontanati, seguiti, però, dagli uomini dell’Arma che li hanno bloccati mentre stavano tentando di effettuare un prelievo ad un vicino bancomat con la carta della loro vittima. Giudicati con rito direttissimo, due dei tre “professionisti del furto” sono finiti in carcere mentre l’ultimo, che non aveva precedenti, è stato sottoposto all’obbligo di firma.

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