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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Via di IV Miglio

Ottenevano finanziamenti con falsi documenti, agli ignari cittadini le rate da pagare

L'abile truffa smascherata dai carabinieri dopo la segnalazione di un 31enne residente in zona IV Miglio. Sette i denunciati

Ottenevano soldi con un'abile truffa che permetteva loro di ottenere dei vantaggiosi 'finanziamenti' con i pagamenti delle rate che venivano recapitati poi nelle cassette postali di ignari cittadini. A mettere fine a questo giro illecito i carabinieri della Stazione Roma IV Miglio Appio che dopo mesi di articolate indagini, hanno smascherato una banda composta da 7 persone (6 italiani ed un cittadino romeno) che con documenti alterati chiedevano finanziamenti a nome di cittadini all'oscuro di tutto.

TRUFFA IN CONCORSO - I truffatori intascavano i soldi e ai malcapitati cittadini, a cui era stata rubata l’identità, arrivavano i solleciti per le rate che nessuno pagava. La truffa, nonostante le difficoltà nel seguire gli spostamenti del denaro e l’abilità dei componenti della banda nel nascondere le tracce del passaggio dei soldi, è stata scoperta e i Carabinieri hanno fatto scattare la denuncia nei confronti dei 7 impostori, responsabili di truffa in concorso.

DENUNCIA A IV MIGLIO - L’indagine dei Carabinieri della Stazione Roma IV Miglio Appio è scattata il 19 febbraio scorso, quando un ragazzo romano di 31 anni si è presentato in caserma per sporgere denuncia perché tempestato di telefonate da parte di una società finanziaria che gli richiedeva il saldo immediato di rate insolute di finanziamenti attivati a suo nome. Alla vittima, tra l’altro disoccupato, veniva contestato un debito di 30mila euro.

FOTOCOPIA DOCUMENTO DELLA VITTIMA - I Carabinieri hanno immediatamente attivato tutti gli accertamenti necessari scoprendo che nella documentazione consegnata per la richiesta dei finanziamenti figurava la fotocopia del documento originale della vittima, sulla quale, però, era stata apposta la foto di uno sconosciuto e buste paga fasulle.

INDAGINI - Da qui è partita una febbrile attività investigativa che si è sviluppata incrociando un enorme flusso di dati tra la società finanziaria, l’Inps e alcuni conti correnti bancari. Le somme erogate, infatti, erano state velocemente spezzettate e inviate su diversi conti correnti, poi rimbalzate su alcune carte di credito prepagate e alla fine prelevate in contanti dagli indagati.

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