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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca Tivoli / Via Acquaregna

Finti rimborsi per 311mila euro: arrestata impiegata della Asl

La donna, impiegata a Tivoli, è stata scoperta dai carabinieri. Dal 2013 aveva emesso 89 falsi mandati a favore di persone di sua fiducia

Falsi rimborsi per il servizio trasporti per i pazienti in dialisi per una truffa da oltre 300mila euro. A metterla in atto nei confronti dell'Asl Rm5 una impiegata di Tivoli della stessa azienda sanitaria. La truffa è stata però scoperta dai carabinieri della Stazione di Tivoli, coordinati dal locale Comando tiburtino dei Militari dell'Arma che, su disposizione della locale Procura della Repubblica, hanno arrestato la donna lo scorso 18 ottobre in applicazione di una ordinanza di custodia cautelare emessa nei suoi confronti dall'Ufficio del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Tivoli. 

TRUFFA DA 311MILA EURO - La donna con fraudolenti mandati di pagamento si sarebbe appropriata di una somma di denaro pari ad 311.000 euro, distraendoli dalle casse della medesima azienda sanitaria pubblica. I militari dell’Arma, acquisita la notizia degli ammanchi, hanno avviato l’attività investigativa  e sono giunti  ad importanti riscontri documentali attraverso l’analisi sui conti correnti in uso all’impiegata.

89 FALSI MANDATI A FAVORE DI CONOSCENTI - La stessa, invero, dall’anno 2013, in qualità di assistente amministrativo ed addetta all’emissione dei mandati di pagamento, aveva emesso ben 89 mandati a favore di persona di sua fiducia, facendola falsamente figurare tra i beneficiari. Le somme di denaro distratte venivano fatte figurare  come rimborsi per il servizio trasporti per i pazienti in dialisi, senza  che ne avesse diritto. I Carabinieri di Tivoli hanno inoltre accertato che tutte le indebite operazioni di accredito erano state disposte dal sistema informatico, con autenticazione fatta con identificativo e password riconducibili all’impiegata. 

DENARO PRELEVATO ALLO SPORTELLO BANCOMAT - Le indagini dei carabinieri diretti dal capitano Marco Beraldo hanno poi evidenziato che sul conto cointestato alla donna vi erano ingenti somme in entrata, tutte disposte con bonifici provenienti dalla casse pubbliche dall’Asl; il denaro  poi veniva  prelevato allo sportello bancomat al fine di conservare il saldo del conto corrente molto basso o addirittura negativo, per non  destare sospetti. La donna fermata presso la sua abitazione è stata tradotta presso il carcere di Rebibbia. 

ASL RM5 PARTE CIVILE - La scoperta della truffa ai danni dell'Azienda Sanitaria tiburtina ha trovato il commento della stessa Asl Rm5 che annuncia: "Grazie ai controlli interni messi in atto dall'Azienda sono state evidenziate delle irregolarità che hanno portato la Asl Rm5 a sporgere denuncia nei confronti di una propria impiegata che si sarebbe resa responsabile di un ammanco di cassa. A tal riguardo l'Azienda ha sospeso in via cautelativa l'impiegata e si costituirà parte civile".

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