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Trofeo Tartaruga: trionfa la bici, 20 minuti da piazza Gondar a Termini

Secondi i mezzi pubblici, terzo lo scooter ed ultimo posto per l'auto elettrica. Legambiente: "Investire nella mobilità sostenibile. Bisogna cambiare strada ed invertire la rotta: subito un piano per potenziare treni, metro e tram"

Non è stato affatto facile muoversi nel caotico e pericoloso traffico romano, ma la bicicletta è riuscita comunque a tagliare per prima il traguardo del “Trofeo Tartaruga” aggiudicandosi così la medaglia d’oro. Un premio, quello ideato da Legambiente, che mette in competizione i vari mezzi di trasporto per scoprire il modo più veloce, economico e meno inquinante per muoversi in città. La gara si è tenuta in occasione della tappa a Roma del Treno Verde, la campagna itinerante di Legambiente e Ferrovie dello Stato Italiane per il monitoraggio dell’inquinamento atmosferico e acustico delle maggiori città italiane, in sosta al binario I della stazione Termini fino a sabato 23 marzo.

TRIONFA LA BICI - La bicicletta, guidata da Lorenzo Grassi, giornalista, ha impiegato 20 minuti per tagliare il traguardo, percorrendo l’intero percorso senza mai incontrare una pista ciclabile e rischiando più volte di essere travolta dalle auto. A salire per secondo sul podio sono stati i mezzi pubblici, treno fl e metropolitana, dove hanno viaggiato Cristiana Avenali, Consigliere Regione Lazio, e Aniello Semplice, direttore Regionale Trenitalia Lazio, con un tempo di percorrenza di 29 minuti, compreso un lungo tempo di attesa per la metro (più che affollata) di circa dieci minuti. Lo scooter, guidato da un volontario di Legambiente è invece salito sul terzo gradino del podio con un tempo di 33 minuti. Ultimo posto l’automobile elettrica Renault Twizy, guidata da Danilo Chirico, giornalista, che ha impiegato minuti 37 minuti, con un ampio distacco rispetto al primo classificato dovuto anche e soprattutto dal tempo impiegato per trovare un parcheggio.

PERCORSO - Il percorso prevedeva la partenza da piazza Gondar nei pressi della Stazione Nomentana, con una tappa alla stazione Tiburtina e l’arrivo al binario I di Roma Termini. Un tragitto di cinque chilometri, quello studiato da Legambiente per il trofeo Tartaruga, che è partito da uno dei punti storicamente più inquinati di Roma dove negli anni passati sono stati registrati i livelli più elevati della città. Si tratta, insomma, di uno degli snodi maggiori della capitale, soprattutto dopo l’attivazione della metro B1, che vede ogni giorno la presenza di migliaia di cittadini e pendolari. Così come nevralgici per la mobilità urbana è la zona della stazione Tiburtina e della Nomentana.

INVESTIRE SUL TRASPORTO SU FERRO -  Una mobilità che andrebbe riorganizzata, come sottolinea il presidente di Legambiente Lazio Lorenzo Parlati: "Si tratta di un percorso che attraversa le zone più critiche della città di Roma per quanto riguarda l’inquinamento atmosferico e la mobilità dove poco o nulla è stato fatto per la riduzione del traffico. Anche oggi è stato dimostrato che il treno metropolitano resta sempre di più un’infrastruttura centrale per la città, ma in attesa dell’entrata in funzione della linea C è venuto il momento di ridiscutere di come migliorare la qualità del servizio, come tornare a investire sul trasporto su ferro, non solo in città ma nell’area romana più ampia. Da anni, invece, si è fermi con gli investimenti in questo settore: la Regione investe solo lo 0,13 per cento del suo bilancio, pari a circa 35 milioni di euro, su questo servizio vitale per la mobilità dei cittadini".

PROGRAMMAZIONE - Lorenzo Parlati che prosegue: "Occorre lavorare e investire non solo sull’infrastruttura ma anche sugli stessi mezzi, ormai invecchiati. La Regione prenda in mano la situazione a affronti un tema prescindibile per la qualità della vita delle persone che è invece stato abbandonato nella scorsa legislatura. Altra sfida importante è quella legata ai tram. Anche qui registriamo una totale assenza di programmazione e di interventi: da anni è nascosto in un cassetto un progetto di riorganizzazione della rete tramviaria. Lo si riprenda, se ne discuti e si affronti finalmente il tema della mobilità in maniera seria e responsabile”.

ESIGENZA NON RINVIABILE - Sulla stessa linea di Lorenzo Parlati Cristina Avenali, consigliere regionale Lazio e presidente uscente circolo ambientalista: "Il nostro impegno è quello di realizzare nell’arco dei primi mesi della legislatura, più precisamente nei primi 120 giorni, il piano trasporti per una mobilità sostenibile. Si tratta di un’esigenza non più rinviabile per migliorare la qualità della vita degli stessi cittadini, nonché per ridurre l’inquinamento della nostra città. Occorrono sicuramente fondi e investimenti importanti, ma occorre anche attivare servizi ugualmente strategici e di più semplice realizzazione come parcheggi di scambio e bike-sharing”.

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