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Cronaca

Mafia Capitale, il Riesame conferma il carcere per Panzironi, Turella e Odevaine

Così come per la maggior parte degli indagati che tramite i legali avevano fatto ricorso. L'accusa di associazione di stampo mafioso è caduta invece per Fabio Gaudenzi, a cui sono stati concessi i domiciliari

Restano quasi tutte in piedi le accuse per Mafia Capitale. Il tribunale del riesame, con il terzo dispositivo nel giro di una settimana, ha confermato la custodia cautelare in carcere per la maggior parte degli indagati che tramite i legali avevano fatto ricorso. Tra questi anche l'ex amministratore delegato di Ama, Franco Panzironi, e l'ex braccio destro del sindaco Veltroni, Luca Odevaine, che restano in carcere.

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Respinto il ricorso anche per gli imprenditori Cristiano Guarnera, Giuseppe Ietto, e per Nadia Cerrito, segretaria del presidente della Cooperativa 29 giugno Salvatore Buzzi: i quattro rispondono di aver fatto parte dell'associazione di stampo mafioso. Accusa che è invece caduta per Fabio Gaudenzi, a cui sono stati concessi gli arresti domiciliari. Ridotta la misura anche per Pierina Chiaravalle e Sandro Coltellacci, i due collaboratori di Buzzi. La donna è stata assistita dagli avvocati Nicola Pisani e Matteo Massimi.

I giudici hanno confermato il carcere per il funzionario comunale Claudio Turella e Luca Odevaine, membro del tavolo di coordinamento nazionale sull'accoglienza di rifugiati e richiedenti asilo. Resta ai domiciliari Rossana Calistri, indagata per turbativa d'asta e rivelazione di segreto d'ufficio per essere stata componente della commissione che aggiudico' alla cooperativa 'Eriches 29' la manutenzione delle aree verdi delle ville storiche. L'unico a tornare libero, per decisione del collegio presieduto da Bruno Azzolini, è Franco Cancelli, già responsabile della cooperativa Edera.

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