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Cronaca

Tre attivisti del clima arrestati per aver imbrattato il Senato. Altri due denunciati

La presidente del consiglio Giorgia Meloni ha condannato il gesto "oltraggioso e incompatibile con qualsiasi civile protesta"

Tre attivisti arrestati e due denunciati. Queste le conseguenze dopo il blitz di lunedì mattina avvenuto al Senato dove è stato imbrattata la facciata con della vernice. Per loro l'accusa è di danneggiamento aggravato. Sono questi gli esisti delle indagini svolte dalla digos coadiuvati dagli agenti della polizia di Stato e dai carabinieri. Per gli arrestati dovrà essere svolta l'udienza per direttissima davanti al giudice del tribunale di Roma.  

I tre arrestati sono gli autori materiali dell'azione. Nell'indagine congiunta è stata accertata anche la responsabilità per gli altri due attivisti fermati per i quali è scattata una denuncia a piede libero. "Ci troviamo di fronte all'ennesimo abuso, a un'azione volta a intimorire e criminalizzare chi sta cercando di portare l'attenzione sul vero crimine che questo Governo sta perpetrando. Noi continueremo ad opporci", hanno scritto in una nota gli attivisti di 'Ultima Generazione'.

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"Il palazzo del Senato è stato imbrattato di vernice arancione lavabile da alcuni cittadini che aderiscono a 'Ultima Generazione' per l'abbandono dei combustibili fossili, che il Governo e la classe politica che lo sostiene continuano a finanziare e incentivare, accelerando il collasso eco-climatico e condannando i loro stessi concittadini a sofferenze e morte - ricostruiscono gli attivisti - sapevano benissimo che a quell'ora di lunedì non avrebbero trovato nessun politico e non avevano intenzione di attaccare nessuno. Eppure per tutto il giorno si è assistito a un patetico profluvio di dichiarazioni di condanna e di deliri complottisti da parte di chi dovrebbe dedicarsi a mettere in salvo il Paese e il suo popolo, invece che preoccuparsi per se stesso". 

"Le cinque persone accusate dell'imbrattamento sono rimaste sul posto in attesa dell'intervento delle forze dell'ordine - aggiungono - nel pieno rispetto dei principi della non violenza, e sono state portate in questura per l'identificazione. Alle 16 un familiare di una di loro è stato avvertito telefonicamente da un funzionario di polizia. Continueremo a opporci e ad agire perché non c'è altro che possiamo fare e perché non c'è più tempo da perdere", concludono.

La presidente del consiglio Giorgia Meloni ha condannato il gesto "oltraggioso e incompatibile con qualsiasi civile protesta". Lunedì c'è poi stato un colloquio telefonico tra il presidente del Senato Ignazio La Russa e il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.

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