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Cronaca Monterotondo

Trasferte da Napoli per raggirare anziani con la truffa del figlio che rischia la galera per un debito

Sei le truffe accertare dal mese di luglio per le quali sono finite in manette quattro persone

In trasferta da Napoli per raggirare gli anziani a Roma e provincia. Un modus operandi assodato quello dei truffatori che agiscono solitamente in coppia spacciandosi per figli e nipoti facendo leva sugli affetti delle vittime di turno. Sono sei i casi accertati da luglio a questo mese di settembre, uno nella Capitale ed altri cinque nei comuni della provincia romana: Monterotondo, Fiano Romano e Bracciano. Ad interrompere il loro lavoro i carabinieri, con l'aiuto di cittadini ed impiegati di poste e banche che nel corso dei mesi hanno partecipato ad alcuni incontri di sensibilizzazione per prevenire tali reati ai danni degli anziani, tenuti su tutto il territorio dal comandante della compagnia di Monterotondo, con la diffusione anche di locandine e volantini informativi sulle tecniche dei truffatori.

Il truffatore fermato con soldi e gioielli 

L'ultimo arresto in flagranza di reato lo scorso 20 settembre, quando i carabinieri della sezione radiomobile della compagnia eretina in servizio perlustrativo e preventivo nel centro storico di Monterotondo sono stati allertati dalla centrale operativa che ha ricevuto al 112 una richiesta di intervento per una persona sospetta che usciva dalla casa di un’anziana di 76 anni con alcuni gioielli in mano.

Giunti in pochi minuti a casa dell’anziana vittima, gli uomini dell'Arma hanno scoperto che era stato il genero ad aver chiesto aiuto al numero unico per le emergenze, dopo aver notato, mentre andava a trovare la suocera, una persona che usciva repentinamente dalla porta di casa con oggetti in mano e atteggiamento guardingo.

L'ultimo truffatore in manette 

Il malvivente, un 20enne di Napoli con precedenti specifici, è stato così arrestato, dopo che l’anziana vittima ha raccontato il consolidato e diffusissimo modus operandi per questo subdolo ed odioso reato, contro una categoria così vulnerabile e indifesa come quella degli anziani. Ancora una volta i truffatori avevano contattato la vittima su utenza fissa, presentandosi come un parente bisognoso di denaro ed aggiungendo che di lì a breve si sarebbe presentato a casa una persona di fiducia per ritirare del denaro. 

In questo caso la scusa utilizzata dall’interlocutore, spacciatosi per il figlio della vittima, era la necessità di saldare un debito con le poste italiane, al fine di evitare che il direttore dell’ufficio postale procedesse per le vie legali denunciando il figlio debitore. Così, quando il giovane ventenne si è presentato dalla anziana vittima, è riuscito a farsi consegnare ben 9mila euro in denaro contante ed oltre 10mila euro in gioielli e preziosi. Questa volta però la tempestività d’intervento dei carabinieri di Monterotondo ha permesso alla donna di tornare in possesso del maltolto ed assicurare alla giustizia il malvivente, mentre sono ancora attive le ricerche dei suoi complici, compreso l’ignoto interlocutore spacciatosi per figlio.

I sospetti dell'impiegato delle Poste 

Altri due arresti in flagranza di reato erano stati effettuati, dagli stessi carabinieri il 10 settembre scorso, grazie ad un impiegato di un ufficio delle poste di Monterotondo. In questo caso nel mirino di due napoletani di 35 e 36 anni, anche loro con precedenti specifici, era finito un anziano 90enne. Adescato anche lui con la tecnica del figlio che rischiava di finire in galera se non avesse pagato un debito la coppia di truffatori era riuscita in questo caso a portare la vittima direttamente nell'ufficio postale, non avendo disponibilità economica in casa. 

Quattromila euro, questa la somma richiesta all'anziano per evitare che il figlio potesse passare guai con la legge. Denaro che il 90enne è andato a prendere direttamente allo sportello assieme ai due truffatori. Una somma di 4mila euro che l'anziano non poteva però prelevare. Ritirati 2mila euro, una volta chiesto all'impiegato se i restanti soldi li avesse potuti ritirare in un altro ufficio delle poste, l'impiegato si è però insospettito, forte degli incontri fatti in precedenza con i carabinieri, ed ha chiesto l'intervento al 112.

Una intuizione che ha quindi permesso ai militari dell'Arma di fermare i due truffatori davanti all'ufficio postale dove avevano portato il 90enne per ritirare i primi 2mila euro. 

Il truffatore seriale di Scampia 

Arresti in flagranza di reato ma non solo, come nel caso di un altro pregiudicato napoletano, un 30enne di Scampia, raggiunto da una ordinanza di custodia cautelare, su richiesta della procura della Repubblica di Tivoli, dopo che i carabinieri della compagnia di Monterondo sono riusciti a raccogliere gravi indizi di colpevolezze in relazione a quattro truffe messe a segno a Fiano Romano, Bracciano, Monterotondo e Roma a partire dallo scorso mese di luglio a danno di altrettanti anziani. Ad incastrarlo alcune fattezze fisiche del 30enne, poi riconosciuto dalle vittime attraverso le foto segnaletiche. 

Un pool in procura contro le truffe agli anziani

Quattro arresti che i carabinieri di Monterotondo hanno effettuato da quando il comando provinciale di Roma ha istituito un tavolo di osmosi info-operativa e di coordinamento per contrastare questo odioso crimine diffuso sull’intero territorio nazionale. La stessa procura della Repubblica di Tivoli ha costituito un pool con un sostituto procuratore referente per la polizia giudiziaria dell’intero circondario, per potenziare e coordinare con maggiore efficacia l’azione repressiva.  

E così si stanno raccogliendo i primi risultati di un’azione corale che ha già portato a diversi arresti in flagranza e all’emissione di ordinanze che dispongono misure cautelari quando si riesce a raccogliere gravi indizi in ordine alla responsabilità di truffe ad anziani inizialmente irrisolte, con il riconoscimento fotografico da parte delle vittime dei soggetti già individuati come quelli arrestati nei giorni scorsi.

L’azione repressiva della procura della Repubblica con le misure cautelari che scongiurano il rischio di reiterazione e quella preventiva dell’Arma continueranno senza soluzione di continuità, compreso il ricorso a nuove campagne di sensibilizzazione sia attraverso comunicati ed indicazioni sui mass media, sia con gli incontri in ogni comune presso i centri anziani e le parrocchie, ovvero altri luoghi di ritrovo dei soggetti esposti al rischio di questa tipologia di truffe, con l’intento di mettere in guardia più potenziali vittime possibile.
 

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