Trans trovata morta al Quarticciolo, svolta nelle indagini: si indaga per omicidio
Adrieli, questo il nome della transessuale, sarebbe stata aggredita forse al termine di una lite. È questa una delle principali ipotesi dei carabinieri che indagano sul caso insieme alla Procura
Una lite finita male, con una brutale aggressione che avrebbe quindi causato la sua morte. È questa la pista che i carabinieri di Montesacro e la Procura di Roma battono in merito al giallo del decesso di Adrieli, una transessuale brasiliana trovata cadavere il 22 giugno scorso in via Conversano, nella zona del Quarticciolo, più specificatamente a Casale Rosso, un piccolo quartiere tra la via Prenestina e viale Palmiro Togliatti.
La svolta delle indagini è arrivata nelle ultime ore quando l'esame autoptico ha confermato che, oltre la ferita alla testa sul corpo di Adrieli, sono stati rinvenuti graffi e lividi riconducibili non ad una caduta bensì ad una aggressione, che non si esclude possa essere avvenuta anche con oggetti contundenti tipo un bastone o una spranga.
I carabinieri, durante la prima ispezione subito dopo il rinvenimento del cadavere, trovato anche la borsetta della trans con all'interno il portafoglio (con pochi euro) e i documenti. All'appello, invece, mancava e manca il cellulare. Forse chi era con le negli ultimi momenti di vita ha voluto farlo sparire per eliminare qualche traccia.
VIDEO | Il racconto di chi ha trovato il cadavere
Fatto sta che, secondo quanto apprende RomaToday, nei giorni scorsi sono stati ascoltati nuovamente alcuni residenti del quartiere e altre transessuali amiche di Adrieli. La pista di una rapina finita male non regge, ecco perché non viene esclusa quella di una aggressione violenta conseguente ad una discussione.
Ma quale sarebbe stato il movente? Al vaglio, ci sarebbero diverse piste. A trovare il corpo privo di vita di Adrieli, fu Massimo, residente in zona, mentre stava andando a riprendere la sua auto proprio in via Corsano. Subito dopo il rinvenimento del corpo, i carabinieri parlarono con una transessuale di nome Carolina che fornì ai carabinieri il nome con il quale era conosciuta Adrieli, riferendo che la sua amica aveva avuto una discussione con un cliente.
Una ricostruzione veritiera o un racconto dettato dallo stato di alterazione psicofisica della transessuale? Chi indaga lo fa a bocche cucite e in questo mese non ha tralasciato nulla, neanche la pista che porterebbe ad un giro di case popolari occupate abusivamente.