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Cronaca Spinaceto / Via Riccardo Boschiero

L'isola ecologica era cosa loro: gli svuotacantine smaltivano abusivamente, i rom rubavano il ferro

Tredici le persone arrestate, 23 in totale quelle sottoposte a misure cautelari. Le indagini da parte di Carabinieri, Forestali e Polizia Locale di Roma Capitale

Una tangente per permettere a ditte private di scaricare rifiuti speciali all'Isola Ecologica, ed una 'mazzetta' per permettere il furto dei 'preziosi rifiuti' a famiglie di rom che poi li rivedevano a ditte private che, a loro volta, guadagnavano con la rivendita di batterie di auto, rame, silicio e altri metalli ricavati dai rifiuti speciali. Questo il modus operandi sistematico attraverso il quale 23 persone avevano allestito un business con il conferimento illecito di rifiuti speciali all'Isola Ecologica del IX Municipio. Fulcro del sistema il Centro Raccolta Ama di Mostacciano. 

Ma come funzionava il sistema del traffico dei rifiuti? Semplice: tre dipendenti Ama dell'Isola Ecologica (tutti romani di 51, 56 e 57 anni) ,mediante l'offerta di un "caffè" che poteva variare dai 30 ai 50 euro, permettavano a ditte private  (per lo più ditte commerciali, edili, artigiane e svuotacantine) di conferire illecitamente nel CDR rifiuti provenienti da attività produttive, così evitando loro di sostenere i costi dovuti per lo smaltimento, che andavano in tal modo a gravare sulla collettività.

A loro volta i tre operatori addetti alla ricezione dei rifiuti, mediante il pagamento di altri "caffè", aprivano poi le porte dell'Isola Ecologica durante le ore di chiusura permettendo ad alcune famiglie rom di "rubare" il prezioso materiale e di rivenderlo a ditte private di smaltimento dei rifiuti (perlopiù a Fiumicino e Cisterna di Latina). 

Traffico di rifiuti al Centro Ama

Un danno non solo ambientale, ma anche economico, visti i mancati introiti che si sarebbero potuti ricavare con il conferimento regolare dei rifiuti speciali. Un vero e proprio sistema, scoperchiato indagando sul fenomeno dei roghi tossici che soprattutto nel 2017 erano al centro delle cronache cittadine quotidiane. A dare il via alle indagini il presidente di un comitato di quartiere di Mostacciano, che tre anni fa segnalò alla polizia locale di Roma Capitale degli strani movimenti notturni nel Centro Raccolta Ama del IX Municipio.

Da qui le indagini, durate due anni, effettuate mediante intercettazioni ambientali e l'identificazione nel corso degli anni delle ditte e delle persone che si aggiravano in maniera sospetta nell'area dell'Isola Ecologica fulcro del business dei rifiuti romani. Fra le persone fermate molti minori non imputabili, che venivano per legge riaffidati alle loro famiglie che gestivano il business

Traffico illecito di rifiuti al Centro Ama: il video 

Concluse le indagini alle prime luci di martedì 19 febbraio è scattato il blitz. In particolare i Carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura di Roma, quelli  Forestali di Roma e Latina e gli agenti della Polizia Locale di Roma Capitale, hanno eseguito una serie di misure cautelari personali e reali emesse dal Tribunale di Roma su richiesta della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia. SI tratta di 13 custodie cautelari agli arresti domiciliari, 10 obblighi di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria e il sequestro preventivo di 25 autocarri. I reati a vario titolo contestati riguardano il traffico illecito di rifiuti, corruzione, furto aggravato, peculato.

Le operazioni, hanno visto impiegati circa 200 uomini tra militari e agenti su diversi obiettivi tra Roma e Cisterna di Latina. Le indagini costituiscono, come detto, l’esito di un’articolata attività di indagine avviata alla fine del 2017 sul Centro di Raccolta AMA di Mostacciano dalla Polizia Locale di Roma Capitale, anche a seguito di alcune segnalazioni su presunte irregolarità. 

L’indagine, successivamente sviluppata con i Carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria di Roma e quelli Forestali di Roma e Latina, coordinati dalla Procura della Repubblica, ha consentito di porre fine ad una vera e propria attività continuativa ed organizzata per il traffico illecito di rifiuti.

Le attività tecniche condotte, i riscontri sul campo e i mirati controlli eseguiti hanno consentito di ricostruire un’intera filiera illegale per la gestione di rifiuti metallici, speciali ed urbani, che aveva come fulcro il CDR di Mostacciano.

In particolare è stato accertato che tre dipendenti AMA, dietro il pagamento di denaro, in violazione degli obblighi derivanti dalla normativa di settore, sistematicamente consentivano a soggetti non aventi titolo – per lo più ditte commerciali, edili e artigiane – di conferire illecitamente nel CDR rifiuti provenienti da attività produttive, così evitando loro di sostenere i costi dovuti per lo smaltimento, che andavano in tal modo a gravare sulla collettività. Nei confronti delle ditte identificate si è proceduto al sequestro preventivo dei mezzi impiegati per gli illeciti conferimenti.

A margine di questa attività, le indagini hanno altresì evidenziato come – di contro – i rifiuti aventi un valore commerciale, quali quelli metallici, le apparecchiature elettriche ed elettroniche (cd RAEE), le batterie di autovetture etc. venivano invece sottratti dal CDR e rivenduti in proprio a centri rottami specializzati che li ricevevano illecitamente. 

Di tale condotta devono rispondere sia gli stessi tre dipendenti AMA (a cui è per tali condotte è infatti contestato il peculato), che una famiglia di etnia rom i cui componenti, con la compiacenza e la tolleranza dei medesimi tre operai AMA, abitualmente si introducevano all’interno del CRD di Mostacciano per sottrarre tal genere di rifiuti che provvedevano a monetizzare presso il “Centro rottami srl” di Cisterna di Latina. Con riferimento ciò, nell’arco di 18 mesi, sono stati stimati 208 conferimenti che hanno fruttato un importo di circa 52.000 euro. 

"Il tempo del malaffare, dei traffici illeciti e delle speculazioni sui rifiuti sta finendo. Questo deve essere un messaggio chiaro per tutti - scrive la Sindaca Virginia Raggi sulla propria pagina facebook istituzionale - .Un’ulteriore conferma arriva proprio oggi, dall’operazione condotta da Carabinieri e agenti della Polizia Locale di Roma Capitale che hanno eseguito 23 misure cautelari emesse dal Tribunale di Roma su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia: le accuse vanno dal traffico illecito di rifiuti alla corruzione, dal furto aggravato al peculato".

"Roma si avvia a una svolta nella gestione e nello smaltimento dei rifiuti, dopo decenni di immobilismo di un sistema contrassegnato da illegalità e zone d’ombra. Serve il contributo di tutti per eliminare le sacche di resistenza al cambiamento. Per questo - prosegue Raggi - ringrazio gli inquirenti e in particolare i nostri vigili che hanno avviato le indagini alla fine del 2017, dopo alcune segnalazioni su presunte irregolarità nell’isola ecologica Ama di Mostacciano".

"L’ipotesi è che tre dipendenti Ama, dietro il pagamento di denaro, abbiano consentito a ditte non autorizzate di conferire i loro rifiuti. Non solo: avrebbero anche sottratto dal centro di raccolta, con l’aiuto di alcuni complici, rifiuti speciali da rivendere illecitamente. Solo quest’ultima attività avrebbe fruttato circa 52.000 euro in 18 mesi".

"Una cosa è certa: sconti non se ne fanno e sicuramente Ama adotterà i provvedimenti del caso nei confronti dei dipendenti infedeli. A noi spetta continuare a gestire un settore fondamentale per la vita della città, quale quello dei rifiuti, tenendo la barra dritta. L’obiettivo - conclude la Sindaca - è riportare la legalità e fornire ai cittadini un servizio adeguato, innovativo e rispettoso dell’ambiente".

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