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Cronaca Fidene / Via Salaria, 981

Incendio al Tmb Salario: sequestrato l'ingresso laterale. Da Arpa i dati su diossina 

Prosegue l'inchiesta per accertare le cause che hanno scatenato l'incendio

I magistrati vanno avanti con le indagini per disastro colposo e l'obiettivo di accertare le cause del rogo al Tmb Salario. Una settimana fa l'incendio all'impianto che, insieme all'emergenza in termini di inquinamento per i quartieri limitrofi - gli stessi che denunciano da anni i miasmi provenienti dalla struttura - ha messo in ginocchio Roma sul fronte della raccolta rifiuti.

Secondo quanto riportato dal quotidiano La Repubblica, la Procura ha sequestrato nelle scorse ore anche l'ingresso laterale della struttura, quello che porta direttamente ai locali dove l'immondizia veniva stoccata, alla ricerca di prove eventuali di un ipotetico innesco volontario delle fiamme. La pista del dolo infatti rimane aperta, specie alla luce delle telecamere risultate spente dal 7 dicembre, tre giorni prima che scoppiasse l'incendio. Ma si indaga anche sull'autocombustione, l'ipotesi colposa, che rimane comunque in piedi. Mentre prosegue la raccolta di testimonianze da parte dei carabinieri inquirenti di Montesacro e del Noe.   

Diossina e inquinanti nell'aria

Di ieri invece l'ultimo bollettino di Arpa Lazio sulla qualità dell'aria e sulla concentrazione di diossina e idrocarburi registrati dalle centraline più distanti, quelle poste davanti Villa Ada, e all'Istituto Majorana di Piazza Minucciano, al Nuovo Salario. 

Il giorno del rogo, martedì 11 dicembre, il valore della diossina a Villa Ada è stato pari a 0,26 picogrammi per metro cubo, mentre mercoledì 12 dicembre ha raggiunto gli 0,42 picogrammi. L'aumento maggiore l'Arpa lo registra sul benzopirene: 2,26 nanogrammi per metro cubo il martedì, 2,83 nanogrammi per metro cubo il mercoledì.

All'Istituto Majorana, invece, il valore della diossina registrato il mercoledì è stato pari a 0,41 picogrammi per metro cubo; quello del benzopirene di 3,02 nanogrammi per metro cubo. Il valore di riferimento rispetto a questa sostanza è di 1 nanogrammo per metro cubo come concentrazione media annua. 

"Rispetto ai dati registrati dalla centralina posta a 50 metri dall'incendio, i valori sono molto diminuiti. Questo conferma anche la bontà delle misurazioni effettuate - ha spiegato, all'agenzia Dire, il direttore generale di Arpa Lazio, Marco Lupo - è chiaro che l'incendio ha determinato sostanze nocive che vanno attentamente monitorate". Dall'Asl Roma 1 fanno sapere, in attesa di risultati ufficiali, che l'unità di crisi destinata alla sicurezza alimentare sta lavorando sulla sorveglianza e il monitoraggio. 


 

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