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Cronaca

Terrorismo: preparavano attentati, espulsi due sospetti jihadisti

Facevano proselitismo e propaganda al jhiad nella comunità libica, anche al fine di commettere attentati contro interessi occidentali

Erano arrivati in Italia per curarsi dalle ferite avute nel conflitto in Libia e sono stati espulsi ieri perché sospettati di essere fautori della jihad. Secondo quanto diramato dall'Ansa, i due stavano per preparare un vendetta per il film anti-Maometto che ha infiammato Bengasi con l'assalto al consolato degli Stati Uniti e la morte dell'Ambasciatore Stevens. I due sono stati scoperti dalla Digos che ha intensificato l'attività di proselitismo proprio dopo i fatti di Bengasi.

L'espulsione è stata quindi decisa dal ministro dell'Interno Cancellieri, in seguito ad un'attività investigativa condotta congiuntamente dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, dalla DIGOS della Questura di Roma e dalla Procura della Repubblica di Roma. Il tutto era partito da una segnalazione giunta proprio alla Polizia di Prevenzione sui comportamenti aggressivi dei due.

Per giorni, i due, sono stati seguiti dagli operatori della Sezione Antiterrorismo della Digos che ne hanno monitorato gli spostamenti. Particolarmente sospetta è stata la loro condotta, in concomitanza con le proteste nel mondo arabo per la diffusione del noto filmato blasfemo ed, in particolare, dopo i fatti di Bengasi, con l’assalto al consolato degli Stati Uniti, con la morte dell’Ambasciatore Stevens.

Le indagini della Digos sono state seguite costantemente e direttamente dal Procuratore Aggiunto Capaldo. Gli stranieri sono stati oggetto di perquisizione da parte della Digos ed è attualmente al vaglio materiale informatico. L’attività antiterrorismo è in corso da alcuni giorni e gli stranieri sono stati bloccati, rispettivamente, giovedì e sabato scorso. L’espulsione è stata decisa quando si è avuta la certezza che i due stranieri avevano iniziato a porre in essere attività di proselitismo e propaganda al jhiad nella comunità libica, anche al fine di reperire materiale per commettere attentati contro interessi occidentali.

Gli stranieri sono stati immediatamente accompagnati presso l’Ufficio Immigrazione della Questura che ha notificato il provvedimento di espulsione emesso dal Ministro ed ha organizzato l’accompagnamento in Libia, già eseguito.
 
 

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