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Cronaca

Amatrice saluta i suoi morti: "Non uccide il terremoto, ma l'uomo"

Le esequie solenni davanti alle più alte cariche dello Stato, da Renzi a Mattarella. Il vescovo: "La ricostruzione non si trasformi in una querelle politica o in un'occasione di sciacallaggio". La sindaca Raggi: "Predisposto la riapertura delle iscrizioni nelle scuole dell'infanzia gestite dal Comune a favore dei bambini delle famiglie ospiti di parenti e amici a Roma: non pagheranno nulla"

Ad Amatrice quello di ieri è stato il giorno del dolore. "Siamo qui per pregare" e il vescovo di Rieti monsignor Domenico Pompili ha iniziato a leggere la lunga lista di tutti i nomi delle vittime del sisma, sotto il tendone allestito ad Amatrice e dove sono state disposte le bare. Sono solo 28 le bare, due bianche, ma il vescovo ha letto i nomi di tutte le vittime, 242 tra Amatrice e Accumoli.  

In silenzio i familiari e la folla di persone arrivate per dare l'ultimo saluto. Una folla che non entra tutto sotto il tendone allestito dalla protezione civile e dai vigili del fuoco e che sta raccolta tutta intorno al piazzale, con gli ombrelli a ripararsi dalla pioggia. Tutti ascoltano lo scorrere dei nomi di chi non c'è più, in silenzio. E al termine della lettura la commozione si è sciolta in un lungo applauso.

"Il terremoto non uccide. Uccidono le opere dell'uomo!". Ha affermato il vescovo di Rieti monsignor Domenico Pompili, nel corso della sua omelia per le solenni esequie dei morti di Amatrice e di Accumoli. Il vescovo ha ricordato che "Dio non può essere utilizzato come il capro espiatorio" anche in casi di tregedie come quelle del terremoto e della "devastazione di Amatrice e di Accumoli".

 "Come pure, va evitato di accontentarsi di risposte patetiche e al limite della superstizione. Come quando si invoca - ha detto il vescovo - il destino, la sfortuna, la coincidenza impressionante delle circostanze. A dire il vero: il terremoto ha altrove la sua genesi! I terremoti esistono da quando esiste la terra e l'uomo non era neppure un agglomerato di cellule. I paesaggi che vediamo e che ci stupiscono per la loro bellezza sono dovuti alla sequenza dei terremoti. Le montagne si sono originate da questi eventi e racchiudono in loro l'elemento essenziale per la vita dell'uomo: l'acqua dolce. Senza terremoti non esisterebbero dunque le montagne e forse neppure l'uomo e le altre forme di vita".

Il vescovo ha poi auspicato che la ricostruzione non si trasformi in "una 'querelle politica' o in una forma di sciacallaggio di varia natura". 

Alle esequie erano presenti il presidente Sergio Mattarella, il premier Renzi e i presidenti di Camera e Senato Laura Boldrini e Pietro Grasso. Con loro anche il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, la sindaca di Roma, Virginia Raggi e il presidente Anci ed ex sindaco di Torino Piero Fassino.

Presente alla cerimonia, dopo le polemiche dei giorni scorsi, anche la sindaca di Roma Virginia Raggi che al termine dei funerali sul suo profilo facebook ha scritto:

Sono di ritorno dalla cerimonia funebre ad Amatrice. Per ricordare le centinaia di morti causati dal sisma ho portato loro la vicinanza di tutti i romani. Ho visto immagini di desolazione e distruzione ma anche la testimonianza di tante persone e volontari che, insieme alla protezione civile e alle istituzioni, si stanno impegnando in questi giorni per portare sollievo alle tante vittime del terremoto. C'è sofferenza, rabbia ma anche la richiesta di "non essere lasciati soli". I cittadini di Roma (ma non solo) stanno contribuendo inviando beni di ogni tipo e partecipando alla raccolta di fondi tramite il conto corrente lanciato dal Comune #RomaAdottaAmatrice. In pochi giorni grazie alla vostra generosità, sono già stati superati i 100mila euro che verranno destinati a progetti che valuteremo insieme ai sindaci dei paesi colpiti dal terremoto e che saranno scelti con il contributo on-line di tutti i cittadini. Nel frattempo, abbiamo predisposto la riapertura delle iscrizioni nelle scuole dell'infanzia gestite dal Comune a favore dei bambini delle famiglie ospiti di parenti e amici a Roma: non pagheranno nulla. È ancora poco ma lavoriamo per loro.

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