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Cronaca

Assolda killer per uccidere l'uomo che lo ricattava ma l'omicidio non riesce

L'agguato a colpi d'arma da fuoco avvenne nell'ottobre del 2020 ad Acilia. Cinque le persone arrestate, compreso il ferito

Un agguato a colpi d'arma da fuoco per uccidere. Un omicidio che però non è andato in porto con la vittima riuscita a salvarsi. Spari che hanno scoperchiato un vaso di Pandora che ha portato i carabinieri ad arrestare dopo quasi due anni cinque persone, mandante, intermediari, killer e la vittima dell'agguato, anche lui finito in manette al termine delle indagini. Ad essere raggiunto dall'ordinanza cautelare anche un ex calciatore professionista -  finito già al centro delle cronache cittadine dopo essere stato trovato con 27 chili di cocaina in casa - che avrebbe svolto il ruolo di intermediario con i sicari. 

A dare il via alla vicenda un arresto per droga, risalente al 2017. A finire in manette a suo tempo un uomo di Acilia, la vittima dell'agguato. A commissionare il suo omicidio un secondo uomo, sempre residente nel quartiere del X municipio, che tramite intermediari ha assoldato dei killer per far uccidere quell'uomo - che una volta scontata la pena - ha cominciato a ricattarlo pretendendo ogni mese circa 1.000 euro (per un totale di circa 40.000 euro), come risarcimento e mantenimento, probabilmente perché aveva custodito la droga per conto di altre persone.

Ma andiamo per ordine. Le indagini dei carabinieri del nucleo investigativo del gruppo di Ostia sono cominciate il 22 ottobre 2020 ad Acilia, quando un uomo, a bordo di uno scooter assieme ad una seconda persona, ha esploso diversi colpi di arma da fuoco all’indirizzo di un 45enne del posto, che si trovava in sella ad una bicicletta. La vittima, sottoposta ad un delicato intervento chirurgico, è riuscita a salvarsi, nonostante uno dei proiettili gli abbia sfiorato il cuore.

Spari ad Acilia


 
Le investigazioni degli uomini dell'arma, coordinati dalla procura della repubblica di Roma, hanno consentito di appurare il movente dell’efferato delitto, maturato nell’ambito dei traffici illeciti di droga. Durante le attività, è emerso infatti che il ferito, arrestato nel 2017 perché trovato in possesso di 220 grammi di cocaina, pretendeva ogni mese dall'uomo - che poi avrebbe asssoldato i sicari - circa 1.000 euro.  Pertanto, la vittima di questa estorsione, gravemente indiziato di essere il “mandante” del tentativo di omicidio, avrebbe ingaggiato dei “killer” per uccidere il 45enne ed evitare i pagamenti.

Per tale ragione, anche l’uomo vittima del tentato omicidio è stato arrestato, perché nei suoi confronti sono emersi gravi indizi di colpevolezza per il reato di estorsione. Il buon esito dell’indagine, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma, è stato reso possibile grazie all’analisi di alcune chat crittografate, estrapolate da speciali dispositivi. Per riuscire in tale operazione, è stato necessario avvalersi della collaborazione di Europol.

Concluse le indagini i carabinieri di Ostia hanno eseguito un’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere, emessa dal gip presso il tribunale di Roma su richiesta della procura della repubblica di Roma – D.D.A., nei confronti di 5 persone, 4 delle quali gravemente indiziate di tentato omicidio ed 1 di estorsione.

Due dei quattro soggetti ritenuti coinvolti nel tentato omicidio (un italiano 34enne, con un passato da calciatore professionista, già arrestato perché trovato in possesso di ben 27 chilogrammi di cocaina e un cittadino albanese 36enne) sono già noti alle cronache e si trovano già in carcere, poiché coinvolti in altra indagine per associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, con l’aggravante del metodo mafioso. 

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