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Giovedì, 18 Aprile 2024
Ostia

Protezione in cambio di 500mila euro: arrestato per tentata estorsione l'uomo che gambizzò il boss Vito Triassi

A finire in manette Roberto De Santis, detto "Nasca". La tentata estorsione per la realizzazione di un complesso residenziale ad Ostia

Si vantava della sua caratura criminale sottolineando di essere stato l'uomo che nel 2007 gambizzò Vito Triassi, boss della cosca mafiosa dei Cuntrera-Caruana poi morto di infarto nel 2017 mentre era a Tenerife. A finire in manette assieme ad un complice Roberto De Santis, conosciuto negli ambienti criminali con il soprannome del "Nasca". L'uomo infatti dovrà rispondere delle accuse di tentata estorsione in concorso aggravata dall'utilizzo del metodo mafioso. 

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti i due hanno chiesto 500mila euro ad un imprenditore in cambio di 'protezione' nell'ambito di un appalto per la realizzazione di un complesso residenziale a Ostia, ma la richiesta non è andata in porto perché l'uomo ha denunciato tutto. Dopo le indagini dei carabinieri del nucleo investigativo di Ostia, coordinate dalla direzione distrettuale antimafia di Roma (Dda), due persone sono state arrestate e fra queste come detto Roberto De Santis, condannato in via definitiva per la gambizzazione del boss Vito Triassi, avvenuta 15 anni fa a Casal Palocco. 

Le indagini, si legge in una nota della procura di Roma "già avviate da diversi mesi, hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza in ordine alla commissione di una tentata estorsione, con le modalità tipiche delle organizzazioni criminale mafiose, nei confronti di un imprenditore, impegnato in un progetto per la realizzazione di un complesso residenziale sul territorio lidense. La richiesta, giustificata a fini di asserita protezione, è stata avanzata per l'ammontare complessivo di 500mila euro da versare in cinque rate". 

Tentata estorsione imprenditore Ostia

Per intimidire e convincere l'imprenditore a pagare, De Santis si è vantato di essere l'autore della gambizzazione ai danni di Triassi. Nel corso dell'indagine, l'uomo "si è accreditato come soggetto di un livello superiore rispetto ai componenti delle altre compagini criminali locali, a tal punto da definirsi come 'l'uomo degli equilibri', ossia l'unico capace di svolgere il ruolo di mediatore tra tutte le organizzazioni criminali operanti sul territorio".

Le indagini, si spiega, sono partite dopo la denuncia della vittima. All'alba di mercoledì 26 gennaio sono quindi stati i carabinieri del gruppo di Ostia, su delega della Dda presso la procura della repubblica di Roma, ad eseguire un’ordinanza che dispone la custodia cautelare in carcere per le due persone. 

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