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Cronaca Esquilino

Teatro dell'Opera, protestano i sindacati: salta la prima del 'Lago dei cigni'

I lavoratori si oppongono a un ridimensionamento dell'ente. Oggi pomeriggio, per protesta, una ventina di loro ha suonato il Nabucco in Campidoglio

Non si arresta la protesta dei lavoratori del Teatro dell'Opera.  I sindacati hanno comunicato che, per protesta, domani salterà la prima del 'Lago dei Cignì. I sindacati hanno inoltre annunciato che il blocco delle produzioni previste procederà a oltranza. Nel mirino le dichiarazioni del sindaco Ignazio Marino favorevole al ricorso del teatro lirico romano al prestito previsto dalla legge Bray per gli enti in difficoltà.

“Il nostro è un atto di protesta contro la possibilità di rientrare nella legge Bray. Noi non vogliamo entrarci, e a ciò si aggiungono le dichiarazioni inaudite di ieri del sindaco di Roma Ignazio Marino. Poco fa abbiamo provato a incontrare il sindaco, ma ci è stato detto che oggi non avrebbe incontrato nessuna delegazione” ha annunciato Lorella Pieralli della Fials-Cisal il sindacato che insieme con la Slc-Cgil e Libersind-Confsal ha sottoscritto lo scorso 25 novembre un protocollo d'intesa con l'amministrazione capitolina. Così il sindacato non esclude nemmeno l'occupazione del teatro.

Si legge in una nota di Slc Cgil, Fials Cisl e Libersind Confsal: "Dopo le dichiarazioni del sindaco In assenza di positivi riscontri le azioni di lotta proseguiranno ad oltranza anche con assemblee permanenti in tutte le sedi del Teatro''. I lavoratori del lirico capitolino si dicono ''stupiti e sconcertati'' dalle dichiarazioni del Sindaco e presidente della fondazione Ignazio Marino ''riguardo l'intenzione di accedere al prestito oneroso, "trappola/capestro", previsto dalla legge 112\'13 che ha come gravissima conseguenza lo smantellamento della capacità produttiva del Teatro''. I sindacati, accusano il sindaco di non aver rispettato l'impegno sottoscritto lo scorso 25 novembre ''che prevedeva entro il 7 dicembre 2013 anche una riunione tra le parti per un confronto di merito nel quale doveva essere comunicata anche l'entità dell'impegno finanziario del Comune per il 2014''. Al contrario, scrivono, ''con la dichiarazione odierna si evidenzia una volontà di destrutturazione e di disimpegno verso questa Istituzione culturale''.

I lavoratori hanno infatti protestato questo pomeriggio in Campidoglio ma senza essere ricevuti dal primo cittadino. Armati di trombe, tromboni e flauti traversi oggi pomeriggio hanno intonato il Nabucco sotto a Palazzo Senatorio. Così una ventina di musicisti hanno espresso il loro dissenso contro ipotesi di ridimensionamento dell'ente. Ma erano soprattutto i cartelli che accompagnavano le loro esibizioni a far capire le richieste dei dipendenti: "Ve lo diciamo 'Fuortes'. Non vogliamo liquidatori ma buoni amministratori". E rivolti al Campidoglio i musicisti chiedevano su un altro cartello: 'Roma: unica capitale senza teatro dell'Opera?". Un altro era invece proprio per il sindaco: "Marino devi rispondere: qual è il tuo impegno per la Cultura?".

Per il ministro ai Beni Culturali e del Turismo Massimo Bray il “nuovo cda dell'Opera avrà tempi velocissimi” con una prima riunione “già nei prossimi giorni” ha spiegato all'Ansa a margine della cerimonia dell'intitolazione a Federico Fellini del Teatro 5 degli Studios di Cinecittà. “Come ministro credo di aver fatto tutti i passi necessari per ripristinare in tempi corretti il consiglio d'amministrazione del Teatro dell'Opera, che ora dovrà decidere a chi affidare la sovrintendenza. A quel punto si vedrà la reale situazione”. Bray ricorda anche di essersi dichiarato subito contrario all'ipotesi di un commissariamento del teatro lirico romano: “Ho detto sin dal primo momento che non mi piaceva l'idea di commissariare il Teatro dell'Opera di Roma prima di aver visto la situazione reale”.

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