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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

I romani pagano le tasse più alte d'Italia: 3.042 euro l'anno

Tra Imu sulla prima e la seconda casa, tassa sui rifiuti e addizionale Irpef, ogni cittadino paga in media, all'anno, 3.042 euro. Tutto questo, per via delle minori entrate statali e i buchi delle aziende comunali

150% in più: basta questo numero per fare capire quanto la tassazione sui cittadini romani sia aumentata in due anni. In un articolo apparso su "La Repubblica" si legge che, tra Imu sulla prima e sulla seconda casa, addizionale Irpef comunale e tariffa sui rifiuti (la più cara d'Italia) gli abitanti della capitale pagano 3.042 euro l'anno: sono i primi in una classifica sul gettito che vede i bolognesi al secondo posto, staccati di quasi 500 euro. Nelle casse del Comune, si è passati dal miliardo sfiorato del 2009 ai 2,6 miliardi del 2011.

QUANTO E PERCHE' PAGA IL CITTADINO -  L'"assedio" sulle tasche del cittadino è una risposta, da un lato, alle minori entrate provenienti dallo Stato (che se nel 2010 sfioravano il miliardo e mezzo, nel 2011 sono state di meno di mezzo miliardo) rispetto al passato e, dall'altro, della cattiva gestione delle aziende comunali. E perciò il Comune ha deciso di applicare le aliquote massime previste dal governo su quelle quattro tasse. Per dare un'idea, sempre secondo "La Repubblica", ogni cittadino romano paga ogni anno, in media, 639 euro di Imu sulla prima casa, 1.885 sulla seconda casa, 207 di addizionale Irpef comunale e 311 di rifiuti.

MENO SOLDI DALLO STATO, MA LE TASSE GESTITELE VOI - Tutto ciò, a sua volta, è frutto del fatto che lo Stato ha sì diminuito il denaro per il Comune, ma il governo ha anche fatto sì che, tramite la legge sul federalismo comunale, al Campidoglio andasse il fondo sperimentale di riequilibrio - più di mezzo miliardo -, un fondo triennale alimentato dal gettito immobiliare. Come a dire: lo Stato ci dà meno soldi, ma la possibilità di prendere sul gettito all'aliquota che preferiamo, tra quelle previste dal governo. E il comune di Roma, sull'Imu, ha messo prelievi non proprio "popolari", se si pensa che la terza rata vedrà come aliquota uno 0,5% che è tra le più alte d'Italia. Sull'addizionale Irpef, poi, sempre su "La Repubblica", si legge che l'aliquota ha subito un aumento dello 0,4%: 180 milioni in un anno nelle casse comunali.

I BUCHI DELLE AZIENDE COMUNALI - E fin qui, abbiamo cercato di giustificare l'aumento con le minori entrate statali. Ma ci sono poi le aziende comunali, come Ama e Atac: la prima usufruisce - come detto - della tassa sui rifiuti più alta d'Italia, ed ha ricevuto 27 milioni nel 2011 dal Comune; la seconda -  che ha usufruito dell'aumento del costo dei biglietti - si legge su "La Repubblica" (che cita il rendiconto del bilancio) "ha avuto un impatto negativo sul conto economico del Comune di 569,6 milioni di euro". Stiamo parlando di due aziende che hanno buchi enormi ed enormi ricadute sui cittadini.

E ALEMANNO SAI CHE FA? - Quando ad un politico si chiede di spiegare un buco nel bilancio, questi userà quasi certamente la cara, vecchia espressione "l'abbiamo ereditata dalla precedente amministrazione": ma il sindaco di Roma Alemanno non potrà utilizzare questa scusa per spiegare come i romani siano i cittadini più tassati d'Italia. Infatti,  un decreto del 2008 del governo Berlusconi ha permesso al comune di Roma di non "soffrire" di debiti pregressi, gestiti da un ente commissariale cui il Campidoglio versa ogni anno 200 milioni.
 

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