Inchiesta bus: monta la polemica tra Pd e Campidoglio

Si inaspriscono i toni e monta la polemica sull'inchiesta filobus e sulla presunta mazzetta da 600mila euro. Secondo quanto dichiarato dall'imprenditore Edoardo D'Incà Levis la maxitangente che la Breda Menarini avrebbe pagato per la fornitura di 45 bus a Roma Metropolitane sarebbe stata indirizzata "alla segreteria del sindaco Alemanno". Pioggia di polemiche sul primo cittadino a suon di stoccate da parte dell'opposizione.

PD - Per il capogruppo capitolino del Pd, Umberto Marroni, fu proprio la giunta Alemanno a bloccare la gara d'appalto, mentre, per il Campidoglio, ciò avvenne solo dopo l'aggiudicazione dell'appalto per modificare il tracciato e fare un tavolo di consultazione con i cittadini. Ma Marroni controreplica e sostiene che invece l'aggiudicazione fu sospesa da Roma Metropolitane su richiesta di Alemanno e che non ci fu alcuna consultazione con i cittadini.

"Ricordiamo al sindaco e agli esponenti del Pdl che la gara per i filobus - afferma Marroni - partì nel 2007 ma la sua aggiudicazione fu bloccata proprio dalla giunta Alemanno, una procedura anomala, perché, come affermato dall'allora assessore alla mobilità Sergio Marchi, a Roma Metropolitane l'intenzione dell'amministrazione comunale era di avviare un'ampia riflessioné sulla mobilità, tanto che il Pdl affisse sui muri del XII municipio un manifesto dove si annunciava la sospensione della gara per i filobus'.

ALEMANNO - Dal Campidoglio, con una nota dell'ufficio stampa, si sostiene che "la sospensione della gara sui filobus, ad ogni modo arrivata dopo l'aggiudicazione dell'appalto, a cui si riferisce il capogruppo capitolino del Pd, Umberto Marroni, fu decisa per consentire un'ampia consultazione con i cittadini e con il XII Municipio che esprimevano forti perplessità sul tracciato originario. Grazie a quella breve sospensione fu possibile aprire un tavolo di confronto con il territorio per arrivare a una soluzione largamente condivisa sul tracciato. Si trattava quindi di una sospensione dovuta solo al cambio di tracciato e non relativa all'aggiudicazione della gara dei filobus che era di competenza di Roma Metropolitane".

LA REPLICA - Ma il capogruppo del Pd riaffonda: "Alemanno continua incredibilmente a mentire; la gara per i filobus è stata aggiudicata il 20 novembre 2008, l'aggiudicazione fu invece sospesa da Roma Metropolitane su richiesta della Giunta Alemanno nel mese di ottobre dello stesso anno. Peraltro, all'epoca, non ci fu a nostra memoria nessuna particolare consultazione con i cittadini, anzi il Pd fece un'iniziativa per denunciare il blocco dell'opera, peraltro ad oggi dopo cinque anni ancora non terminata. Il Sindaco venga in aula a riferire e lunedì chiederemo - conclude Marroni - la convocazione della commissione trasparenza per visionare la documentazione della gara e per effettuare una verifica su tutti gli appalti della società Roma Metropolitane".

L'INCHIESTA - E intanto cresce l'attesa per l'interrogatorio di Riccardo Mancini, ex ad dell'Ente Eur, uomo molto vicino al sindaco di Roma Gianni Alemanno che dovrà varcare prossimamente l'ingresso della città giudiziaria, nella veste di indagato, per rispondere alle contestazioni del pm Paolo Ielo. Si tratta di un atto istruttorio che, al di là delle mancate conferme che arrivano da piazzale Clodio, si rende indispensabile per completare un mosaico a cui mancano ancora dei tasselli.

A chiamare in causa Mancini, che proprio alcuni giorni fa si è dimesso dalla massima carica dell'Ente Eur, era stato Lorenzo Cola, ex consulente esterno di Finmeccanica, del cui gruppo fa parte Breda Menarini, e soggetto al centro di numerose inchieste giudiziarie. Cola è uno dei sei indagati per il caso dei bus, pagati 20 milioni di euro, destinati al corridoio della mobilità Laurentina e tuttora parcheggiati in un deposito di Bologna in attesa di entrare in funzione.