Diverse svastiche dipinte in nero. Questo il modo con il quale è stato imbrattato il murales realizzato in zona Tufello-Montesacro in occasione del 35esimo anniversario della morte di Valerio Verbano, ricordato lo scorso 21 febbraio con un corteo che ha sfilato per le strade del popoloso quartiere del III Municipio, a cui ha fatto seguito il giorno dopo l'iniziativa "Un fiore per Valerio". Un disegno murario dedicato anche a Carla Verbano, madre del giovane ragazzo ucciso il 23 febbraio del 1980 da alcuni estremisti di destra (ancora senza identità) davanti gli occhi dei genitori nella sua abitazione al civico 114 di via Monte Bianco.

IL CORTEO - Il murales era comparso sui muri del quartiere al termine del corteo che lo scorso fine settimana ha attraversato  le vie dei quartieri del Tufello e di Montesacro con alla testa con un grosso striscione che recitava "Valerio Vive, la rivolta continua".

SMERIGLIO - Piena condanna per l'accaduto è stata espressa da Massimiliano Smeriglio, vicepresidente della Regione Lazio: "Imbrattare il murales appena realizzato nel quartiere Tufello come sfregio alla memoria di Valerio e Carla Verbano è un gesto vile. Purtroppo non è la prima volta che si verificano episodi di questo tipo, ma la passione e la forza con cui tante e tanti portano avanti la battaglia di Carla Verbano per la verità sull'omicidio del figlio, come testimonia la manifestazione di sabato scorso, è la risposta migliore a questi deprecabili episodi".

PECIOLA - Stesso pensiero da parte del consigliere Sel al Comune di Roma Gianluca Peciola che sul proprio profilo facebook scrive: "L'offesa alla memoria di Valerio ‪#‎Verbano‬ è un atto ignobile degno degli squadristi che lo hanno realizzato. Limitare gli spazi di azione politica alle formazioni che si richiamano al fascismo, è oggi più che mai necessario. ‪#‎ValerioVive‬‬".