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Cronaca Esquilino / Via Napoleone III

Studentessa violentata all'Esquilino: la vittima agganciata in chat

Aveva appuntamento con uno di loro che si è presenta con altri 4 amici, poi lo stupro di gruppo. I violentatori, tutti tra i 19 e i 24 anni, sono stati arrestati

Emergono nuovi particolari sullo stupro di gruppo avvenuto nella notte tra lunedì 24 e martedì 25 ottobre in un affittacamere all'Esquilino.
Ancora sotto choc, la vittima ha raccontato ai Carabinieri della Compagnia di piazza Dante, vicino a via Napoleone III, dove è avvenuto lo stupro, di aver conosciuto uno dei suoi aggressori, F., tramite un contatto datole da un'amica e di aver chattato su internet con lui qualche volta. Di lui sapeva che lavorava nel negozio di casalinghi dei genitori, in zona Prenestina e lì si sono dati appuntamento lunedì sera per una cena.

All'incontro F. si è presentato in compagnia di quattro connazionali, arrivati da poco in Italia. Dopo aver cenato in un ristorate cinese la ventunenne e i cinque ragazzi cinesi si sono spostati in un disco pub della zona. Qui, secondo il racconto della studentessa, sarebbero avvenuti i primi approcci, da lei respinti. Però a causa dell'alcol e, forse di una droga messa a sua insaputa nel bicchiere, la giovane ha abbassato le difese. I cinque ragazzi l'hanno condotta in un affittacamere gestito da cinesi all'Esquilino e a turno l'hanno violentata, per poi lasciarla lì incosciente.

Il racconto e i particolari forniti dalla ventunenne, come le mèches di uno dei cinesi, i capelli rossi di un altro, l'orecchio, il tatuaggio di un terzo, hanno permesso ai Carabinieri di individuare e arrestare i violentatori, tutti di età compresa tra i 19 e i 24 anni. Gli uomini dell'Arma hanno rintracciato i cinque cinesi in via dell'Acqua Bullicante, al Prenestino: erano ancora insieme e alcuni portavano addosso i vestiti della notte precedente. Gli amici di F. non hanno fissa dimora e le loro famiglie si trovano ancora all'estero, dove avrebbero potuto fuggire. Alcuni di loro hanno negato di aver stuprato la studentessa, altri hanno dichiarato che era consenziente; ma a loro carico, oltre alla testimonianza della vittima, ci sono anche numerosi elementi trovati nella stanza della pensione dagli esperti della Sezione Rilievi del Nucleo Investigativo di via In Selci.

In un comunicato il vicesindaco di Roma Sveva Belviso ha manifestato la propria vicinanza nei confronti della ventunenne, dichiarando che in questo episodio "prevale l'istinto tipico dell'appartenenza a un branco che, spinto dalla forza del gruppo, produce una ferocia incontrollata verso la propria vittima". Il segretario romano di Fiamma Tricolore Stefano Tersigni, invece, attribuisce la violenza alla mancata intergrazione degli immigrati e chiede la castrazione chimica dei responsabili.
 

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