rotate-mobile
Cronaca Garbatella / Via Alessandro Valignano

Stupro Garbatella: è caccia all'uomo con il giubbotto rosso

Si cercano telecamere che, nei 200 metri tra il locale e l'auto della vittima possano aver inquadrato l'aggressore

Duecento metri, 5 minuti di strada. Un ombrello per ripararsi dalla pioggia e una passeggiata solitaria per evitare che le amiche si bagnassero. È la distanza tra una spensierata serata a cena tra amici e l'orrore, quello che ha conosciuto la quarantenne violentata a Garbatella venerdì in tarda serata. Sono serrate le indagini per risalire al responsabile dello stupro. Complessi gli ostacoli da superare, dal buio alla vegetazione fitta della zona, fino all'assenza delle telecamere. 

Ci si muove a partire dalle testimonianze, quelle delle amiche e di chi si è trovato a soccorrere la donna. Un elemento in particolare è confermato da più occhi, quello di un giubbotto rosso indossato dall'aggressore. Un indumento di cui può essersi certamente sbarazzato, ma che potrebbe essere stato intercettato dagli occhi delle telecamere della zona, anche quelle più lontane dal locale o dal luogo della violenza.

Per questo gli investigatori hanno ricostruito, minuto dopo minuto, quanto accaduto venerdì sera, per provare a collocare quel giubbotto rosso in un frame di qualche telecamere. Tutto inizia con un acquazzone, arrivato a cena finita. Per evitare la pioggia la vittima si offre di andare a prendere l'auto e di avvicinarsi così al locale. Chiede in prestito un ombrello al proprietario del locale di via Massaia. Lo ottiene e si incammina. 

Sono 200 i metri di strada tra Botrini e l'auto, collocata in via Valignano. Lungo quei 200 metri si sta cercando un occhio elettronico che possa aver inquadrato quel giubbotto rosso. Negli occhi della vittima quel giubbotto ci è finito quando, aperta la portiera della macchina, è stata presa alle spalle e spinta a terra prima e poi nell'auto. Schiaffi e pugni, tali da arrecarle lividi sul volto, ma anche sul petto. Quindi l'abuso sessuale. 

Attimi, minuti, lunghissimi che spingono le amiche nel locale a chiedersi cosa fosse successo e ad andare verso l'auto. Qui la trovano a terra, prostrata e in lacrime. Non è lontano l'aggressore, ma non abbastanza vicino da dargli un volto. Ha un giubbotto rosso, questo lo dicono più testimoni. Emerge anche che l'aggressore parlava un italiano stentato, con un marcato accento straniero. Dall'identikit fornito inoltre si tratterebbe di un giovane dalla carnagione olivastra, di altezza medio alta.

La polizia, la scientifica, ha raccolto anche le tracce lasciate in auto, impronte e non solo. In zona sono serrati al controllo e si stanno passando al setaccio tutte le aree in cui ci sono accampamenti di fortuna.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Stupro Garbatella: è caccia all'uomo con il giubbotto rosso

RomaToday è in caricamento