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Cronaca

Si finge rappresentante della Lega araba e abusa di una 19enne romana

In manette è finito un 41enne tunisino. Con la scusa di offrirle un lavoro da hostess, il tunisino ha portato la ragazza in tre hotel del centro e dopo alcune avances ha abusato di lei in un bagno

Si è finto un rappresentante della Lega Araba, ha ingaggiato una 18enne come hostess e dopo averla portata in tre diversi hotel della capitale, l'ha costretta a masturbarsi in bagno, assistendo allo stesso gesto da lui compiuto. La stessa poco prima aveva respinto le sue avances. L'uomo è stato arrestato lunedì dalla polizia.

Si tratta di un 41enne tunisino che dovrà ora rispondere di violenza sessuale e sequestro di persona

La ragazza, aveva incontrato l'uomo per caso in piazza Barberini e si era fidata di lui. In particolare, dopo un rapido scambio di battute, lui le ha prospettato di seguirlo per un giro nella zona, con l'intento di offrirle un'opportunità lavorativa.

Quindi, dopo un po' avrebbe illustrato alla donna i contenuti della sua offerta di lavoro: fingersi la sua fidanzata agli occhi della famiglia in cambio di una somma variabile tra 1.200 e 1.500 euro.

In uno degli alberghi avrebbe quindi condotto la donna all'interno di un bagno, dove ha iniziato a palpeggiarla. La donna, secondo quanto riferito in sede di denuncia, si sarebbe dunque divincolata, senza però riuscire a sottrarsi alla presenza dell'uomo.

Questi, infatti, dopo avere continuato a seguirla, sarebbe riuscito a condurla presso un' altra struttura ricettiva, approfittando verosimilmente dello stato di disorientamento della donna. Lì, dopo forti insistenze e vari approcci, l'avrebbe costretta a masturbarsi, assistendo contemporaneamente allo stesso gesto compiuto dall'uomo.

A conclusione, dopo un pezzo di strada insieme alla donna, si sarebbe allontanato. La donna, una 19enne romana, subito dopo, notata una pattuglia del Primo Gruppo della Polizia Municipale, si è avvicinata per raccontare l'accaduto e per poi fare denuncia.

Il primo Gruppo, coordinato dal dr. Caioni, ha effettuato quindi una serie di accertamenti che sono proseguiti il giorno successivo. Anche sulla base degli elementi raccolti, il Commissariato Viminale della Questura di Roma, diretto dal dr. Carmine Belfiore, ha proceduto nelle indagini. Incrociando le informazioni gestite dalle banche dati di polizia e setacciando la zona, grazie anche alle descrizioni fornite, gli uomini del Commissariato sono riusciti dopo alcune ore a risalire all'identità del soggetto.

Dopo le prime ricerche, hanno quindi rintracciato il cittadino di origini tunisine. Per lui è scattato il fermo di indiziato di delitto per il reato di sequestro di persona e violenza sessuale.

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