Studentessa cacciata dalla classe per un top: "Negato il diritto allo studio"
Il fatto, avvenuto il 17 marzo in un liceo artistico dell'Ardeatino, viene denunciato dal movimento studentesco Osa
Accompagnata fuori dalla classe durante la lezione e costretta a rimanere in corridoio per un'ora per colpa di un top considerato inappropriato. E' successo al liceo artistico Caravaggio all'Ardeatino, nell'VIII Municipio, giovedì 17 marzo, come denunciato in un post Instagram da Osa, organizzazione studentesca tra le protagoniste dell'autunno di occupazioni nelle scuole romane.
"Una nostra compagna, dopo essere stata accusata da una professoressa di essersi vestita in maniera troppo provocante - scrivono - è stata allontanata dalla classe, impedendole di fatto di seguire la lezione e quindi il diritto allo studio. E' stata inoltre rimproverata di fronte a tutta la classe". Un episodio che, da quanto viene riferito da Osa, ha profondamente mortificato la minorenne.
"Rifiutiamo categoricamente un atteggiamento concludono nel post le ragazze e i ragazzi del collettivo - , frutto di un sistema sociale che di natura si basa sulle discriminazioni e nega i diritti. Esprimiamo solidarietà e una promessa di lotta a tutte le studentesse e gli studenti che hanno subito queste discriminazioni".
Il 14 febbraio al liceo Righi un'altra studentessa, sorpresa da una supplente a ballare insieme a un compagno, era stata apostrofata con la frase "ma che stai sulla Salaria?", frase che aveva scatenato la protesta dei compagni e approfondimento disciplinare da parte della dirigente scolastica. La settimana successiva aveva fatto il giro delle scuole e di Roma il post di un insegnante del liceo Orazio (fino allo scorso anno di ruolo al Righi) nel quale definiva in maniera molto poco civile le studentesse che si vestono senza seguire il "dress code".