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Cronaca Centro Storico / Via Cesare Pavese

Eur: studente accoltellato al liceo Aristotele

Una lite è degenerata nell'accoltellamento di un ragazzo. Fermati due giovani coinvolti. Lo studente è ora ricoverato al Sant'Eugenio in condizioni non gravi. I testimoni: “C'era anche una pistola”

Un ragazzo accoltellato fuori dal liceo, il suo aggressore che agita una pistola e fugge via con i suoi quattro complici ed un'intera scuola nel panico. Una classica storia da Bronx, andata in scena però in un liceo di una delle zone più residenziali della capitale: l'Eur.

Il liceo in questione è l'Aristotele, per la precisione la sua succursale di via Cesare Pavese. A raccontare il tutto sono gli studenti che hanno assistito alla scena. “Erano le 13:20, il nostro orario di uscita, quando una macchina di color arancione, una Fiat Punto, è entrata indisturbata nel cortile del nostro istituto dove possono accedere solo motorini o pedoni. Dalla macchina è uscito un ragazzo che ha avvicinato uno studente del liceo di 17 anni e, dopo una lite, l'ha accoltellato. A un certo punto è comparsa anche una pistola. Abbiamo avuto tanta paura".

La lite è avvenuta davanti ad un folto gruppo di studenti secondo i quali alla base della rissa ci sarebbe un precedente furto, forse di un motorino o di un cellulare. Da una prima ricostruzione della Polizia, pare che Ermir, questo il nome del ragazzo accoltellato, sia intervenuto per sventare un furto e gli aggressori, in tutta risposta l'abbiano aggredito con un coltello.

Il ragazzo ferito è stato colpito due volte alla schiena con un coltello ed è stato immediatamente trasportato all'ospedale Sant'Eugenio dove si trova attualmente. Le sue condizioni non sono gravi nonostante i medici abbiano dovuto operarlo d'urgenza perchè uno dei colpi inferti aveva causato un pneumotorace.

Secondo i testimoni il ragazzo sarebbe stato colpito due volte alla schiena. "Non contento, quello col coltello è rientrato in macchina, ha preso una pistola e l'ha sventolata in aria per una ventina di secondi. Lì siamo entrati tutti nel panico. Poteva finire davvero molto male poteva esserci una strage. Allora abbiamo cominciato a correre il più possibile lontano dalla scuola. Che la situazione stava diventando pericolosa lo hanno capito probabilmente anche i quattro che erano insieme all'aggressore perché dopo essere rientrati in macchina, l'hanno richiamato. Lui li ha ascoltati e sono andati via".

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