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Cronaca Parioli / Largo Ecuador

"Stop alla strage di cani": domani presidio a Roma sotto l'ambasciata cinese

L'associazione sarà in presidio davanti all'ambasciata cinese dalle 11 alle 12.30 di giovedì 18 giugno per impedire l'uccisione di 10mila cani per la festa del 21 giugno a Yulin

Stop alle uccisioni di cani e gatti. E' l'appello dell'associazione Animalisti Italiani Onlus, che giovedì 18 giugno 2015 sarà davanti all'ambasciata cinese per chiedere la fine del martirio per gli animali uccisi e mangiati, dopo essere torturati, in Cina, in occasione del solstizio d'estate.

Yulin è una metropoli cinese della regione di Quansi Zhuang, di 5 milioni e mezzo di abitanti. Qui, il 21 giugno di ogni anno, per il solstizio d’estate, si celebra un festival per il quale vengono macellati e poi mangiati circa 10mila cani, perché, secondo la credenza locale, la loro carne sarebbe fonte di salute, fortuna e vigore sessuale. Molti dei cani vengono condotti al festival dopo essere stati catturati per strada o sottratti ai loro padroni. Spesso sono malati, tanto che, secondo il ministero della Sanità cinese, nel Paese ogni anno muoiono tra le due e le tremila persone per aver contratto il virus della rabbia. Stando alle statistiche riportate dall’ufficio di Pechino della World Animal Protection, ogni anno in Cina vengono ancora macellati 25 milioni di cani, mentre in altri Paesi asiatici quali Taiwan, nelle Filippine, a Singapore e a Hong Kong ne è stato vietato il consumo.

Per questo, gli Animalisti Italiani Onlus hanno inviato una lettera all’ambasciatore cinese, per chiedere un incontro sempre per giovedì 18 (in largo Ecuador). A sostegno, avverrà il presidio dalle 11, in cui verrà rappresentato il macabro 'rituale' della bollitura di cani e gatti vivi a scopo alimentare. Nella lettera, l'associazione "chiede di fermare la prossima strage di cani prevista per domenica 21 giugno, durante una festa tradizionale nella quale crudeltà e morte diventano, purtroppo, le principali protagoniste". Inoltre, chiede di "intervenire presso il Governo cinese perché si abolito il consumo di carne di cane e gatto, già vietata in altri Paesi asiatici"; tema, secondo0 l'associazione, che sta molto a cuore ai Paesi europei.

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