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Cronaca

Urla ed escrementi sulla porta: condannata vicina stalker

Nove mesi di reclusione e 1.000 euro di multa dopo la querela di una donna che per sfuggire alla persecuzione era stata costretta addirittura a cambiare casa

Urlava contro la vicina, la accusava di vivere in un appartamento abusivo, le guardava dentro l'appartamento attraverso la finestra e addirittura in alcune occasioni le aveva lanciato escrementi contro la porta d'ingresso. Per questo la vittima era stata costretta, dopo mesi di vessazioni e insulti, a trasferirsi. L'autrice di quello che i giudici hanno riconosciuto come stalking condominiale è stata alla fine condannata a 9 mesi di reclusione. 

L'incubo di una donna: insultata e perseguitata dalla vicina stalker

I fatti si sono svolti nella Capitale per molti mesi consecutivamente e hanno portato la vittima a modificare le proprie abitudini e non invitare più nessuno a casa, per timore di comportamenti imprevedibili da parte della stalker. Come racconta l'avvocato della vittima, Paolo Raglione "la vicina urlava contro la mia assistita - riporta Adnkronos - la insultava, le buttava escrementi davanti alla porta". 

Intimidazioni continue, la vittima si trasferisce

Comportamenti violenti e intimidatori reiterati nel tempo, quasi quotidiani in base alla ricostruzione dei fatti fornita in sede processuale. Tanto che la querelante, esausta e per il timore di subire azioni a danno dell'incolumità sua e del compagno convivente, ha deciso di trasferirsi. "Bisogna rendersi conto che questa forma di stalking non è meno grave di quelle che conosciamo – prosegue l’avvocato -. Avere un vicino che costantemente ti insulta e ti urla contro in un luogo, la propria abitazione, in cui ci si dovrebbe sentire più sicuri, crea un turbamento d’animo tale che deve essere condannato". E per fortuna della donna, si trovava in affitto: "Altrimenti sarebbe stato un problema ancora più grave" sottolinea il legale.

La sentenza penale: 9 mesi di reclusione e 1.000 euro di multa

La X sezione penale del tribunale di Roma, nella sentenza emessa di recente, ha rilevato "la sussistenza di tutti gli elementi costitutivi dello stalking". La condannata, per i giudici di piazzale Clodio ha "posto in essere una serie di condotte moleste che hanno ingenerato uno stato di ansia e timore nella persona offesa". Per questo la vicina stalker è stata condannata a 9 mesi di reclusione, oltre che al pagamento delle spese processuali e di una provvisionale di 1.000 euro. Ma non è tutto perché, per quanto riguarda i danni subiti dalla vittima, sarà da determinarsi in separata sede.

Il legale della vittima: "E' iniziato tutto senza motivo fin dal suo arrivo"

“L’impotenza di fronte a questi comportamenti è incredibile - prosegue Raglione - perché non ci si può sottrarre se non tornando più a casa. In questo caso poi non ci sono stati neanche motivi scatenanti, nessuna lite pregressa. Dal giorno in cui la mia assistita si è trasferita lì, la vicina ha iniziato a perseguitarla con questa violenza sia verbale che fisica, durata per più di un anno”. 

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