Gambizzato in strada a Tor Bella Monaca: punito per un affronto. Arrestato aggressore
La sparatoria lo scorso 3 maggio in via dell'Archeologia. In manette il 25enne Luigi Leoniello
Lo ha punito per un affronto in strada prima al fratello e poi a lui, nella “sua piazza di spaccio a Tor Bella Monaca”. Per questo è andato a prendere una pistola e gli ha esploso due colpi, sia per vendicare quanto accaduto poco prima che per rivendicare col sangue il proprio ruolo di supremazia ricoperto nel territorio in cui ha conquistato il controllo del traffico di stupefacenti. La sparatoria lo scorso 3 maggio in via dell’Archeologia a Tor Bella Monaca. A seguito di articolate indagini, il personale della Squadra Mobile di Roma ha ricostruito quanto accaduto ed il movente ed ha arrestato per tentato omicidio il 25enne Luigi Leoniello, ritenuto l’autore del ferimento di Patrizio D’Arpino.
LA SPARATORIA - In particolare la sparatoria si verificò in via dell’Archeologia all’altezza del civico 64 del R5, dove Patrizio D’Arpino, 33 anni, è stato attinto da due colpi d’arma da fuoco alla gamba e all’addome e successivamente trasportato da un suo conoscente presso il Policlinico Tor Vergata, dove è stato ricoverato in prognosi riservata dopo essere stato sottoposto ad intervento chirurgico. Un fatto delittuoso commesso in un’area del quartiere di Tor Bella Monaca dove, secondo gli investigatori, Luigi Leoniello ha conquistato una posizione rilevante nell’ambito della gestione dello spaccio di stupefacenti.
SEDE D’AFFARI AL CIVICO 64 - Peraltro, non è un caso che il predetto avesse stabilito la sede dei propri interessi proprio al civico 64 di via dell’Archeologia, scelto quale suo domicilio e centro nevralgico per il controllo dell’attività di spaccio. In tale contesto, l’analisi del movente del tentato omicidio risiede, tra le altre, in una volontà di affermazione della posizione del 25enne, la cui autorevolezza sarebbe stata minata dalla precedente aggressione subita pubblicamente dal D’Arpino.
SUPREMAZIA DEL TERRITORIO - A riprova della volontà di consolidare il proprio ruolo di supremazia ricoperto nel territorio in cui ha conquistato il controllo della piazza di spaccio, Luigi Leoniello non ha esitato a rivendicare col sangue l’affronto subito. Infatti, è emerso che il movente del tentato omicidio è stata una lite di strada tra la vittima ed il fratello dell’autore, in aiuto del quale è giunto il 25enne che, colpito violentemente al volto dal D’Arpino, si è allontanato dal luogo della lite per farvi ritorno poco dopo armato di una pistola semiautomatica con la quale ha esploso i colpi all’indirizzo della vittima.
OMERTA’ - A riscontro della radicata autorevolezza di Luigi Leoniello nell’ambito di quel territorio, si registra il profondo clima di omertà in cui si sono mosse le indagini della Sezione Omicidi della Squadra Mobile, nel corso delle quali è emerso un consolidato assoggettamento psicologico dei testi rispetto alla figura del prevenuto e dei propri familiari. Nonostante ciò, le attività esperite hanno consentito di ricostruire l’accaduto nonché raccogliere gravi indizi di colpevolezza in ordine al tentato omicidio in argomento nei confronti del 25enne.
ORDINANZA CUSTODIA CAUTELARE - Alla luce delle indagini effettuate il personale della Squadra Mobile ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Roma, su richiesta della locale Procura della Repubblica, per tentato omicidio nei confronti di Luigi Leoniello, 25enne, pregiudicato per i reati di ricettazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, in quanto responsabile del tentato omicidio di Patrizio D’Arpino, di anni 33, anch’egli pregiudicato per reati contro il patrimonio, tentato omicidio, lesioni e porto abusivo di armi.