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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Guidonia Montecelio / Via delle Genziane

Padre e figlio sparano contro una comitiva per della cocaina non pagata

Il tentato omicidio avvenne lo scorso 30 agosto in un locale di Collefiorito di Guidonia

Una partita di cocaina non pagata. Questo il casus belli che ha portato padre e figlio a sparare contro un gruppo di ragazzi seduti ai tavoli di un bar. Un agguato per uccidere - come accertato dagli inquirenti - che solo per una fortunata casualità non provocò vittime. Un aperitivo di paura, un tardo pomeriggio di terrore, davanti alle decine di clienti che nel tardo pomeriggio dello scorso 30 agosto affollavano il locale di via delle Genziane. A distanza di poco più di 3 mesi i carabinieri hanno chiuso il caso arrestando padre e figlio, rispettivamente di 23 e 45 anni, di origini campane ed entrambi residenti della frazione del comune della provincia nord est della Capitale dove furono esplosi 6 colpi di pistola. Ad impugnare materialmente l'arma il 23enne. 

Il primo arresto 

Dopo un primo arresto, di un 38enne di Villalba di Guidonia - vittima del fallito agguato e trovato con della droga in casa - i carabinieri della compagnia di Tivoli hanno esaminato dettaglio su dettaglio ogni minuto dell'episodio ed hanno individuato i due autori della sparatoria. 

Spari per uccidere 

I primi sopralluoghi dei militari dell'arma avevano già evidenziato diversi particolari: i colpi esplosi erano stati sei e lo scopo non era soltanto solo quello di intimidire i destinatari ma anche di uccidere. Le conferme sono poi giunte dal successivo intervento dagli specialisti del Ris di Roma che, attraverso una sofisticata strumentazione, sono riusciti a ricostruire le traiettorie dei sei proiettili che, fortunatamente, non sono giunti a destinazione.

VIDEO | Agguato per uccidere a Guidonia: le immagini della sparatoria 

Azione pianificata 

Successivamente gli investigatori hanno iniziato ad analizzare la vita e le abitudini dei destinatari dell’atto, uno di loro arrestato nell’immediatezza dei fatti per detenzione di sostanza stupefacente. L’incrocio dei dati derivanti dall’analisi dei tabulati telefonici con i sistemi di videosorveglianza del territorio, la ricostruzione analitica del fatto reato ha permesso, alla fine, di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dei due indagati, padre e figlio, che si presume abbiano accuratamente pianificato e premeditato l’azione.

L'auto usata per l'agguato 

Le risultanze ottenute hanno permesso agli investigatori di focalizzare l’attenzione su alcuni particolari di due vetture, in particolare di una Fiat Punto, che erano passate qualche minuto prima davanti al bar dove si è poi consumata la sparatoria: alcune ammaccature, gli abiti indossati dai due uomini alla guida, finanche un particolare tipo di deodorante per auto, caratteristico per forma e colore, tutto finemente contestualizzato ha permesso di individuare i due indagati.

Gl abiti 

Già a metà settembre i carabinieri della sezione operativa della compagnia di Tivoli e dal nucleo investigativo di Frascati avevano raccolto un grave quadro indiziario a carico dei due ma occorrevano ulteriori riscontri, quindi, a seguito di una perquisizione delegata dalla procura di Tivoli nei confronti dei due, furono rinvenuti già all’epoca gli abiti utilizzati durante i fatti.

Padre e figlio in manette 

L’indagine ha quindi poi consentito alla procura di viale Cassiano di richiedere ed ottenere dal giudice per le indagini preliminari del locale tribunale, l’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere per i due indagati.

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