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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Montelibretti

Ordinano la spesa al telefono, a casa arriva la droga: l'escamotage per avere la "merce" a domicilio

I pusher, che avevano iniziato a spacciare dal 2015, si erano reinventati durante il lockdown. È stata accertata una proficua attività di coltivazione di cannabis indica che in parte veniva trasformata mediante estrazione dei principi attivi

Un po' di cicoria, qualche lattuga, ma anche pere e mele. Quello che sembra un normale ordine telefonico per avere la spesa a casa, invece, consentiva ai "clienti" di farsi arrivare a domicilio tipi di hashish, marjiuana e cocaina. È così che un gruppo di pusher di Montelibretti si era reinventato durante il lockdown deciso a causa della diffusione del contagio da Coronavirus nel 2020. 

Questa mattina, i carabinieri della Compagnia di Monterotondo, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Tivoli, hanno dato esecuzione a due mandati di arresto e ad un decreto di perquisizione per 12 soggetti, tutti parte di una organizzazione che gestiva la "piazza di spaccio" di Montelibretti.

70mila euro all'anno dalla droga

Nel corso dell'attività si è arrivati ad identificare una fitta rete di consumatori che con una semplice telefonata ottenevano la droga anche consegne a domicilio, nonostante le restrizioni dovute all'emergenza Covid-19. A capo del gruppo i due arresti che di professione, appunto, facevano i corrieri, consegnando la spesa a casa. E così, da un ordine vero e l'altro, ci scappava anche la consegna a casa dello stupefacente. 

È stata accertata dagli inquirenti anche una proficua attività di coltivazione di cannabis indica che in parte veniva trasformata mediante estrazione dei principi attivi. Il gruppo, secondo le indagini, aveva iniziato a spacciare addirittura nel 2015, continuando durante il Covid, con profitti illeciti che superavano i 70.000 euro annui. Nel corso delle investigazioni sono stati sequestrati 242 grammi di cannabis indica e 7.345,00 euro in contanti, con attività di riscontro che avevano portato anche ad un arresto in flagranza di reato, al deferimento in stato di libertà di 3 degli odierni indagati per spaccio, nonché alla segnalazione alla Prefettura di oltre una decina di "clienti", quali assuntori.

Lo spaccio durante il lockdown

I carabinieri hanno anche accertato che i pusher, oltre a provvedere sia alla produzione che alla distribuzione dello stupefacente (come la Canapa indica e marijuana) si muovevano nel comune della Sabina eludendo le limitazioni alla libera circolazione imposte durante il lockdown: approfittando del loro lavoro di corrieri per consegne a domicilio di ortaggi e frutta, consegnavano anche la sostanza stupefacente a domicilio, utilizzando il furgoncino aziendale carico di frutta e soprattutto ricorrendo ad un linguaggio criptico e convenzionale per le ordinazioni e le consegne di stupefacente, indicandolo con il nome degli ortaggi o della frutta. 

In questo modo, in caso di controlli alla circolazione, dimostravano che circolavano per motivi di lavoro. Gli affari però sono stati interrotti dell'Arma. Oggi il blitz con 40 carabinieri della Compagnia di Monterotondo che hanno dato esecuzione alle ordinanze di arresto ed ai decreti di perquisizione disposti dalla Procura della Repubblica di Tivoli.

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