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Cronaca

Eroina dal Pakistan in Svizzera passando per Tor Bella Monaca: 8 arresti

I corrieri partivano dal Pakistan per spacciare chili di eroina purissima a livello internazionale. Uno dei centri nevralgici del giro era proprio nella capitale, nel quartiere di Tor Bella Monaca. Otto gli arresti effettuati nel corso delle indagini

Un giro di spaccio di portata internazionale con un nucleo di smistamento proprio qui, nella capitale. Pakistan, Emirati Arabi o Spagna, Svizzera, passando per Tor Bella Monaca, con chili di eroina spalmata sulle gambe. Questa la rotta seguita dai corrieri che sono riusciti per mesi a eludere i controlli. Fino al blitz portato a termine questa mattina dai Carabinieri del Comando Provinciale di Roma che hanno inchiodato 8 soggetti appartenenti al gruppo criminale multietnico: Pakistan, Tunisia, Algeria, Nigeria e Italia. Già, tre di loro di muovevano agevolmente sul territorio romano dando spago ai giri di spaccio già presenti sulla capitale.

IL NUCLEO ROMANO - In particolare punto nevralgico delle rete di spaccio era la periferia est della città dove una donna, originaria della zona, provvedeva a tagliare e a distribuire l'eroina, appoggiandosi a pusher collocati nella zone "calde" della città. Trastevere, Termini, Colle Oppio, San Lorenzo e i quartieri della movida si rifornivano della droga "pakistana". Un vero e proprio serbatoio da cui attingeva tutta la città, un ricco pozzo alimentato da una media di 20 chili al mese di droga purissima, circa al 98%, che tagliata anche 4 o 5 volte, aumentava a livelli esponenziali.
 
LE INDAGINI - Sono mesi che i militari seguono "il pakistano". Una delle strategie con cui si sono mosse le forze dell'ordine per sgominare la banda è stata proprio quello di porre un'attenzione particolare sul soggetto capo dell'organizzazione e responsabile dei contatti con i connazionali. Seguendo infatti le sue direttive la droga veniva importata da corrieri che la nascondevano spalmandola sulle gambe e avvolgendola in celofan. Il tutto, nascosto sotto i larghi abiti neri, passava inosservato ai controlli aeroportuali. Poi via su treni e auto verso lo spaccio al dettaglio.

I SEQUESTRI - Tre dei corrieri sono finiti in manette grazie all'azione della Polizia Elvetica che ha arrestato allo scalo aeroportuale di Zurigo tre corrieri con un carico di circa 9 kg di eroina. Non solo misure di custodia cautelare (7 in totale nel corso delle indagini di cui una ancora in corso d'opera) ma anche sequestro di beni per circa 300 mila euro, se non di più. Un appartamento a Rieti, due garage, cinque autovetture, un'Harley Davidson e conti correnti. Tra i componenti del gruppo, di diverse nazionalità, veniva usata la lingua italiana, inglese, araba e talvolta francese, da qui il nome dell’indagine “Babele”. Le indagini Carabinieri del Comando Provinciale di Roma sono state coordinate e dirette dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma.

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