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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Pusher in fila al supermercato e non solo: così lo spaccio di droga rispetta i divieti

Chiuse le classiche piazze di spaccio il sistema ha escogitato nuovi sistemi per fornire di cocaina, hashish, marijuana e shaboo gli acquirenti

Strade vuote, movida assente, locali chiusi. Il Dpcm per contenere i contagi svuota Roma e, teoricamente, toglie clienti agli spacciatori. La criminalità però si adatta più velocemente dei cittadini alle mutate condizioni poste dalla legge e, seguendo il flusso della clientela, piazza i propri protagonisti nella nuova quotidianità imposta dal virus. 

Quando si può uscire? Semplice, solo per fare la spesa. Ed altrettanto banale è la trovata dei pusher che, invece di presidiare piazze e luoghi di movida, scelgono i supermercati. E per non dare nell'occhio si fingono clienti, in fila, sperando duri a lungo. E' il caso della Garbatella, dove lo spaccio di 'fumo' avviene confondendosi fra i clienti in fila al supermercato. 

A girare per le strade invece sono solo le auto bianche dei taxi. Non danno nell'occhio autorizzate come sono dal Decreto. Il lavoro scarseggia e un tassista ha pensato di arrotondare. Succede alla Massimina dove un 'tassinaro', dopo aver finto di caricare un cliente, gli ha venduto della cocaina per poi farlo scendere dopo averlo fornito di droga che il cliente a sua volta avrebbe ridistribuito al suo giro di acquirenti.

Fra le persone che possono uscire da casa anche i proprietari di cani, autorizzati dal Dpcm. E allora ecco che il pusher, approfittando della passeggiata con il suo amico a 4 zampe, si ingegna e tra un bisogno e l’altro espletato dal cane, vende ‘fumo’, come accaduto in viale Mazzini a Prati. 

Ma se la droga non è più reperibile nelle piazze di spaccio per i consumatori occasioni del weekend, i consumatori più incalliti possono usufruire di un sistema delivery, venendo riforniti direttamente a casa dopo aver concordato con il pusher la quantità di droga da acquistare, come ai Castelli Romani, dove una organizzaizone riforniva la droga a domicilio. 

Consumatori e spacciatori che non disdegnano l’utilizzo del car sharing per i loro affari, come in Centro Storico, dove lo shaboo viaggia sulle auto in condivisione. 

Così, con il giro di denaro che ha subito un drastico ridimensionamento, esistono anche quartieri dove l’emergenza non ha cambiato le modalità dello spaccio, come a Tor Bella Monaca, dove la vicinanza fra clienti e pusher (con i primi che molte volte svolgono il lavoro di ‘pali’ e ‘vedette’ proprio per avere droga gratuitamente), non ha fermato il business, seppure ridimensionandolo. 

Ma come sapere quando il carico è arrivato? Semplice, con il frastuono dei petardi, come avviene ad esempio nell'area di San Basilio e del Tiburtino. 

Dunque un sistema nel sistema, che si adatta alle situazioni e non smette mai di funzionare, alimentando un mercato che non finisce mai, nemmeno ai tempi del Coronavirus. 

Articolo aggiornato alle ore 14:30 del 3 aprile 2020

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