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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Trullo: spacciava cocaina a casa della nonna, trovati quattro chili di droga

La sostanza stupefacente era nascosta in una cassaforte posta nella soffitta dell'appartamento dell'anziana, ignara di quanto stesse facendo il nipote

Usava casa della nonna al Trullo come laboratorio per confezionare, detenere e spacciare cocaina e marijuana. Uno stratagemma che non è stato sufficiente ad un pusher romano di 32 anni, arrestato dai carabinieri della Stazione Villa Bonelli al termine di un'indagine durata qualche giorno. 

APPARTAMENTO DELLA NONNA - I militari, indagando nel mondo degli stupefacenti e raccogliendo alcune informazioni da tossicodipendenti della zona, hanno avuto modo, appostandosi in una via del quartiere del Trullo, di localizzare la palazzina dove vi era un insolito via vai di giovani tossicodipendenti. Avuto contezza dell’appartamento dove i giovani andavano a rifornirsi della “roba”, i militari hanno effettuato un blitz.

CHIAVI DELLA SOFFITTA - Nell’abitazione i militari non hanno però rinvenuto dosi di droga né tantomeno materiale utile a confezionarla. Solo da una più accurata perquisizione, allargata alle pertinenze dell’appartamento i militari sono riusciti a scovare il “laboratorio” del pusher. I militari controllando il mazzo di chiavi del giovane ne hanno trovata una che ha poi permesso di aprire la porta di un locale in soffitta.

MARIJUANA E COCAINA IN CASSAFORTE - Al suo interno i militari hanno rinvenuto oltre 3 chili di marijuana, in parte già confezionata e pronta alla vendita, nascosta in modo sparso nella soffitta nonché bilancini e materiale utile per pesare e confezionare lo stupefacente. In un borsone hanno invece trovato una cassaforte che i militari hanno dovuto aprire grazie all’intervento di una squadra dei vigili del fuoco. Al suo interno era nascosto un sacchetto con 880 grammi di cocaina.

COCAINA PURA ALL'80 PER CENTO - Dopo l’arresto l’uomo, nullafacente e già noto alle forze dell’ordine, è stato accompagnato in caserma e successivamente associato al carcere di Regina Coeli, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria; lo stupefacente e il materiale sono stati sequestrati. La nonna è invece risultata ignara dell'attività messa in atto dal nipote. La cocaina è risultata di una purezza pari all’80 per cento, da cui erano possibili ricavare circa 4500 dosi per un controvalore di mercato pari a circa 110.000 euro.
 

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