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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Zagarolo

Spari a Valle Martella: sospesa licenza al barista, pulì il sangue dal locale

Il tentato omcidio si consumò lo scorso 16 aprile quando un uomo colpì un giovane di 22 anni per vecchi rancori. In manette finì un 51enne

Secondo le indagini dei carabinieri omise di chiamare gli stessi appena avventura la sparatoria nel suo bar cercando poi di cancellare le tracce presenti sulla scena del crimine prima dell’arrivo della pattuglia, in particolare lavando subito il pavimento sporco di sangue, e ostacolando quindi gli investigatori nella ricerca della verità.

BAR DI VALLE MARTELLA - Una condotta poco consona, che ha portato i militari della Stazione Colonna ad proseguire i controlli nell'esercizio commerciale sino a questa mattina quando gli stessi hanno notificato al proprietario del bar di Valle Martella un provvedimento di sospensione della licenza della durata di 15 giorni. 

IL PROVVEDIMENTO - Il provvedimento, emesso dal Questore di Roma, è stato irrogato a seguito di richiesta inoltrata dai Carabinieri della Stazione di Colonna, avviata per i gravi fatti verificatisi all’interno del bar il pomeriggio dello scorso 16 aprile, quando un pregiudicato della zona, armato di pistola e a bordo della propria autovettura, aveva esploso dei colpi di arma da fuoco all’indirizzo di altro pregiudicato, lì presente, non curante della presenza, a pochi metri, di altre persone e bambini.

LA LITE - In particolare, a seguito di una banale lite scaturita in quel bar per futili motivi, il pregiudicato, residente in zona, si era allontanato rapidamente ed era ritornato dopo poco armato di una pistola calibro 7,65, illegalmente detenuta, e aveva esploso alcuni colpi di arma da fuoco contro l'allora 22enne pregiudicato con il quale aveva avuto poco prima la discussione.

IN MANETTE IL SOSPETTATO - Grazie all’immediata attività investigativa esperita, con le varie escussioni dei testimoni e con l’analisi dei filmati del sistema di video sorveglianza che aveva immortalato la scena, i Carabinieri hanno raccolto tutti gli elementi di riscontro che hanno permesso di blindare le responsabilità del sospettato, vista anche la reticenza mostrata dal ferito e dai suoi familiari, e di giungere al suo arresto per tentato omicidio e porto illegale di armi da fuoco. La cattura è avvenuta dopo sole 48 ore di fuga, quando il responsabile è stato rintracciato in zona Cinecittà da alcuni parenti dove aveva cercato di nascondersi.

RETICENZA DEL BARISTA - Sin dalle prime indagini, sono poi emerse responsabilità penali a carico del titolare del bar, che aveva deliberatamente omesso di chiamare i carabinieri appena avvenuta la sparatoria, che invece erano stati chiamati dai sanitari appena il ferito era giunto all’ospedale di Palestrina, cercando poi di cancellare le tracce presenti sulla scena del crimine prima dell’arrivo della pattuglia, in particolare lavando subito il pavimento sporco di sangue, e ostacolando quindi gli investigatori nella ricerca della verità.  
 
MONITORAGGIO DEL BAR - A seguito di tale antefatto, l’attività commerciale è stata sottoposta per alcuni mesi ad accurata opera di monitoraggio, grazie alla quale si è accertato che il locale era effettivamente ed assiduamente frequentato da persone controindicate, in particolare pregiudicati del posto e della periferia capitolina. Per tali motivi, è stata inoltrata alla Questura di Roma - Divisione Polizia Anticrimine la richiesta di chiusura temporanea dell’attività commerciale in questione, in tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica della piccola località interessata ai fatti di cronaca. La richiesta, ai sensi dell’art. 100 del Tulps, è stata accolta dall’Autorità Amministrativa, che ne ha condiviso pienamente i presupposti, e si è così provveduto alla chiusura per la durata di 15 giorni.
 

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