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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Monti / Piazza del Viminale

Disidradati e al caldo torrido, rifugiati soccorsi dai poliziotti: fra loro un neonato di due mesi

Le due coppie di giovani afgani, con quattro bambini al seguito, rifocillate dal caldo torrido al Ministero dell'Interno. Erano provenienti da San Giorgio a Cremano

Un altro pomeriggio con temperature torride nella Capitale. Due coppie di cittadini afghani con 4 bambini al seguito, provenienti da San Giorgio a Cremano, tutti al di sotto dei tre anni, si sono presentate al Ministero dell’Interno per la trattazione della loro pratica inerente lo status di “rifugiati politici”.

Tempestivo l’intervento degli agenti della Polizia di Stato che, viste le condizioni delle due famiglie, si sono subito adoperati per prestare loro soccorso. Sia gli adulti che i bambini, tra cui un neonato di appena 2 mesi, sono risultati essere in grave difficoltà  a causa delle alte temperature. Viste le condizioni in cui versavano, gli agenti del Commissariato Viminale, diretto dal dottor Antonio Pignataro,  si sono immediatamente prodigati per farli rifocillare con acqua e cibo.

Per permettere anche al piccolino di bere acqua, i poliziotti non hanno esitato ad acquistare un biberon nella vicina farmacia. Una volta accertato che tutti stessero bene, gli agenti hanno chiesto quali fossero le motivazioni che avevano spinto le due famiglie fino al Ministero dell’Interno e gli stessi hanno dichiarato che nel loro Paese avevano svolto per anni il ruolo di interpreti per gli uomini dell’Esercito Italiano e successivamente, avevano iniziato a subire vessazioni e minacce da parte dei loro stessi connazionali per cui erano stati costretti, con le rispettive famiglie ad abbandonare il loro Paese e chiedere Asilo Politico in Italia.

Giunti nel nostro Paese erano state assegnate alla residenza di San Giorgio a Cremano dove, avrebbero diviso un piccolo appartamento con altre famiglie, a loro dire in condizioni sfavorevoli rispetto alle promesse ricevute al loro ingresso in Italia. Dopo aver contattato l’Arci di Napoli e trovato un accordo, le due famiglie sono rientrate nella struttura.

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