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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Smog, è allarme sanitario. Legambiente: "Se si riducessero le PM ci sarebbero 1.200 morti in meno"

Legambiente sostiene che si si riducessero i livelli di polveri sottili, si eviterebbero 1.278 morti l'anno. Secondo l'associazione bisogna inoltre potenziare le ferrovie locali

Non bastano targhe alterne, il blocco della circolazione e iniziative di ogni tipo per diminuire lo smog a Roma. Legambiente, dopo aver consegnato il cigno nero al sindaco Gianni Alemanno, ha presentato un nuovo dossier sull'inquinamento in occasione del lancio di “Mal'aria”, la campagna ambientalista per battere l'inquinamento atmosferico e il traffico e lancia un nuovo allarme sanità.

"Dall'inizio dell'anno - si legge nel dossier elaborato sulla base delle rilevazioni della rete Arpa Lazio - le micidiali polveri sottili sono fuorilegge nella Capitale due giorni su tre (66,7%) nella centralina a Corso Francia e circa nella metà dei casi a Tiburtina (55,6%), Largo Preneste e Cinecittà (50%), con picchi incredibili misurati il 18 gennaio di 133 microgrammi per metro cubo a Tiburtina, 109 a Cinecittà e 100  a Preneste, il doppio del limite di 50 µg/mc per la concentrazione media di PM10 nelle 24 ore". Secondo Legambiente "tra il 2010 e il 2011, i giorni di superamento per il PM10 sono più che raddoppiati in quasi tutte le centraline, mentre sono triplicate nel complesso le ore di superamento del limite di legge per il biossido di azoto NO2".

“Roma ha raddoppiato nel 2011 i giorni fuorilegge per le polveri sottili rispetto all'anno precedente, unica a peggiorare tra i capoluoghi laziali, per questo assegniamo al sindaco Alemanno il nostro 'Cigno nero' di smog, una sorta di 'tapiro ambientalista' per la cattiva qualità dell'aria – dichiara Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio -. Nella Capitale è sempre più difficile muoversi e respirare, la ZTL è un provvedimento più restrittivo dell'area C milanese e va rafforzata riducendo i permessi mentre si potrebbe applicare in un'area più estesa un pedaggio di ingresso per allontanare le auto dal centro e avere un beneficio nell'intera città, pedonalizzando subito l'area del Colosseo che si sgretola e ricacciando via anche i pullman turistici che scorrazzano ovunque, eliminando le tariffe agevolate per la sosta tariffata e creando una vera rete di corsie preferenziali per potenziare il mezzo pubblico".

LE ALTRE PROVINCE - Nel resto della Regione, secondo l'associazione, la situazione è altrettanto allarmante. "Nella provincia di Frosinone nel 2011 gli episodi di superamento sono giunti a quota 529. Nella provincia di Roma, la situazione più preoccupante si registra a Colleferro con 74 giorni fuorilegge, grazie al mix tra le emissioni industriali e stradali, ma è da evidenziare anche la situazione dei 58 superamenti di Ciampino, dove il traffico aereo fa la sua parte. Rieti rimane la provincia meno inquinata, con 25 sforamenti totali tra il capoluogo e Leonessa. Segue Viterbo".

“Con Mal'aria chiediamo nuovi provvedimenti per contrastare i picchi di PM10 e tutelare la salute dei cittadini, l'emergenza è grave ed è tipo sanitario, colpisce i cittadini grandi e piccoli. Targhe alterne e blocchi totali sono giusti e necessari, vanno coordinati dalla Regione in tutto il Lazio anche esercitando poteri sostitutivi, ma soprattutto servono inserirsi in una politica quotidiana di riduzione delle auto in circolazione a Roma e nel Lazio – ha dichiarato Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio -. Per questo ci preoccupano molto gli aumenti delle tariffe del trasporto pubblico dell'Atac, delle ferrovie, del Cotral, sono una scelta sbagliata proprio nel bel mezzo della crisi e non è nemmeno certo che almeno tutti i maggiori introiti vadano a coprire investimenti per migliorare il servizio. Nella Capitale doppie e triple file sono sempre più presenti, insopportabili e pericolose, delle nuove tramvie e dell'8 a Termini s'è persa traccia, tante belle parole si dicono sulle isole pedonali e sulle piste ciclabili ma non se n'è visto un metro in più, il bike sharing è scomparso dalla città e il car sharing non decolla.”

ALLARME SANITARIO - Sul fronte sanitario, il recente studio Aphekom evidenzia che se nella Capitale la concentrazione media annuale di polveri sottili PM2.5 si riducesse a 10 microgrammi per metro cubo (il livello raccomandato dalla Organizzazione Mondiale della Sanità) sarebbero evitate un incredibile numero di 1.278 morti (997 per cause cardiovascolari) e la popolazione di 30 anni guadagnerebbe un anno di vita, con un beneficio economico superiore ai 2 miliardi di euro.

LE SOLUZIONI - Per questo Legambiente ha stimato che nella Capitale spostando 65mila passeggeri dall'automobile alle ferrovie locali in ingresso a Roma, si otterrebbe una riduzione di ben 29,9 tonnellate di PM10 e di 343 tonnellate di ossidi di azoto Nox. Nel Lazio, con un incremento del 25% dei passeggeri (+133.635), le PM10 nel complesso si ridurrebbero di 61,5 tonnellate e fino a 102,7 tonnellate con un incremento del 40%, mentre per gli ossidi di azoto, la riduzione sarebbe di 705 tonnellate con un incremento del 25% dei passeggeri e di 1.779 tonnellate nel secondo scenario (+40%). Numeri molto realistici se dopo troppi anni, il famoso progetto nazionale dei “mille nuovi treni pendolari” andasse finalmente in porto. Per battere l'emergenza, infine, Legambiente rilancia la ricetta da coordinare a scala regionale, e costituita da due giorni a settimana di targhe alterne fino a Marzo, nuovi blocchi totali della circolazione sia programmati che dopo cinque giorni consecutivi di superamento dei limiti di legge per le polveri sottili, nel primo giorno utile (feriale o festivo che sia) e più controlli.

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