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Cronaca

Ostia, lascia figlio in auto al gelo e gioca alle slot: "Era solo qualche partita". Convalidato arresto

Resta in carcere il padre arrestato con l'accusa di aver abbandonato il figlio di tre anni in automobile per giocare alle slot-machine, ad Ostia. Il Codacons presenta un esposto alla Procura di Roma

"Ho fatto solo qualche partita. Tutto è durato un quarto d'ora". Si è difeso così il 33enne che, tra sabato e domenica, ha lasciato il figlio di 3 anni chiuso in auto per andare a giocare in una sala slot di Ostia. L'uomo resterà in carcere, come ha disposto il giudice della quarta sezione penale del tribunale di Roma, che ha convalidato il fermo dell'uomo, accogliendo le richieste del pubblico ministero.

ABBANDONATO AL GELO - L'imputato, che ha chiesto di essere giudicato con rito abbreviato, sarà processato lunedì prossimo. A segnalare alle forze dell’ordine la presenza del piccolo nell'auto parcheggiata davanti alla sala giochi, alle 3 del mattino, era stato un passante. A mettere in salvo il bambino sono stati i militari che, grazie anche alle indicazioni del minore, hanno rintracciato il 33enne elettricista.

Il bambino, coperto solamente da una tutina, cercava di riscaldarsi saltellando sui sedili per combattere il gelo della notte. Il giudice, al termine dell'udienza di convalida ,ha trasmetto gli atti del procedimento ai servizi sociali, che ora dovranno valutare la situazione. 

L'INTERVENTO DEL CODACONS - Sul caso è intervenuto anche il Codacons che ha deciso di presentare un esposto alla Procura di Roma: "Chiediamo di accertare eventuali responsabilità della sala giochi, del X Municipio e del Comune di Roma - afferma il vicepresidente Giovanni Pignoloni - Si tratta infatti di un evidente caso di dipendenza da gioco, malattia che porta i cittadini a compiere gesti folli come abbandonare un bambino di 3 anni in auto al freddo. Vogliamo sapere se mantenere aperte le sale da gioco in piena notte possa aver contribuito ad alimentare la ludopatia nel giocatore protagonista dell'assurda vicenda, e quale sia il ruolo delle istituzioni in tal senso".

"Giusto perseguire il padre del bimbo per il grave gesto commesso - prosegue Pignoloni - ma non possiamo dimenticare che dietro la dipendenza da gioco c'è l'abbandono dei giocatori da parte delle istituzioni, che non limitano adeguatamente il proliferare delle sale slot e non forniscono la dovuta assistenza ai malati da gioco. Il sindaco Raggi deve fare di più contro il gioco d'azzardo, perché non bastano solo gli annunci spot: serve un regolamento come quello adottato dal Comune di Napoli che vieta alle sale slot di rimanere aperte dopo le ore 22".

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