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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Morte di Sheena Lossetto, poliziotto rischia il processo per omicidio colposo

Il primo marzo 2021 l'auto su cui viaggiava la 14enne Sheena Lossetto è stata travolta da una volante che stava seguendo due rapinatori in fuga

A un anno dalla morte della 14enne Sheena Lossetto si sono chiuse le indagini sul terribile incidente in cui la giovane di Zagarolo è morta. La procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per il poliziotto alla guida della volante che, durante l’inseguimento di due rapinatori, è finita contro l'auto su cui viaggiavano Sheena e la sua famiglia. Se si andasse a processo, il poliziotto dovrebbe rispondere di omicidio colposo e lesioni colpose.

Sheena infatti è morta sul colpo, mentre i genitori e il fratello erano rimasti feriti, quest’ultimo in modo molto grave. Nei giorni scorsi è stato recapitato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, e la difesa ha a disposizione venti giorni per produrre memorie difensive e accedere agli atti.

La ricostruzione dell'incidente 

A oggi la procura ha affidato ai suoi consulenti la ricostruzione di quanto sarebbe accaduto in via di Salone il primo marzo del 2021. In quella stretta strada che costeggia l’Aniene l'utilitaria guidata dal papà di Sheena è stata travolta da una volante che stava inseguendo due rapinatori in fuga dopo un colpo messo a segno in una tabaccheria in zona Arci, a Tivoli. La famiglia Lossetto in quegli stessi minuti tornava dal centro commerciale.

Questioni di attimi, e all’altezza di una curva la volante, lanciata ad alta velocità, per non perdere di vista l’auto dei rapinatori invade contromano la corsia su cui procede la macchina dei Lossetto. Nel violentissimo schianto frontale la 14enne muore, il fratello Giosuè resta gravemente ferito e viene trasferito d’urgenza in ospedale, i genitori sotto choc vengono a loro volta portati al pronto soccorso per le numerose fratture. 

L'auto dei rapinatori è poi stata trovata a qualche chilometro di distanza contro un palo, nessuna traccia degli occupanti.

Per la procura mancato rispetto delle regole di comune prudenza

Per la procura il poliziotto avrebbe adottato una guida poco prudente, azzardando la manovra che ha portato allo schianto e alla morte della ragazza. La volante era però alle calcagna dell’auto dei due rapinatori, che oltre a procedere ad alta velocità avevano anche forzato un posto di blocco. Il pm contesta all’agente l’inosservanza delle cosiddette “regole di comune diligenza e prudenza” previste dal codice stradale, che si applicano anche a veicoli in servizio di polizia e mezzi di soccorso proprio per evitare situazioni di rischio per gli altri utenti della strada.

“È un caso obiettivamente complesso - ha detto l’avvocato che difende il poliziotto indagato, Eugenio Pini - in quanto va oltre il dato processuale per la drammaticità dell’evento e per il coinvolgimento dell’interesse pubblico che il mio assistito stava perseguendo”.

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