rotate-mobile
Cronaca San Basilio / Via Visso

Da La Cesarina al centro di via Visso: 180 rom sgomberati e trasferiti a San Basilio

Trasferimento di 180 persone dal 'villaggio attrezzato' sulla Nomentana alla struttura di raccolta sulla Tiburtina, che già ospita circa 200 nomadi. Dura la 21 Luglio: "Totale assenza di dialogo". Cutini smentisce: "Abbiamo sentito tutti, e non è uno sgombero forzato, è stato tutto condiviso"

Dal campo rom La Cesarina al centro di via Visso, a San Basilio. E' in corso da giorni lo sgombero di 180 persone dal 'villaggio attrezzato' sulla Nomentana e il loro trasferimento immediato nella struttura di raccolta sulla Tiburtina, che già ospita circa 200 nomadi. 

Duro il commento dell'associazione 21 Luglio che racconta come i residenti del maxi campo abbiamo più volte chiesto incontri e confronti con le istituzioni. E di come le richieste siano state il più delle volte rimandate al mittente. "Non c'è stato alcun dialogo, neanche con le associazioni - spiega Carlo Stasolla della 21 Luglio - questo è il primo atto della nuova amministrazione fuori dall'emergenza rom. Il governo Marino esordisce con uno sgombero". 

Rapide smentite a Romatoday dall'Assessorato alle Politiche Sociali di Rita Cutini. "Ci siamo confrontati con tutti, con le famiglie del campo che ci hanno segnalato le condizioni pessime di vita all'interno della struttura e con tutte le associazioni. Tutte". Anche la 21 luglio. Detto questo "non è uno sgombero. E' un trasferimento e certo non forzato. Le famiglie erano tutte d'accordo". 

Il motivo? A quanto si apprende, e Cutini conferma, il Campidoglio avrebbe promesso una riqualificazione del villaggio che da tempo soffre di notevoli carenze igienico sanitarie. E lo spostamento dei suoi abitanti nel centro di via Visso sarebbe temporaneo e funzionale al miglioramento delle condizioni del campo. I tempi e i dettagli del progetto non sono ancora noti. 

E intanto la scelta del centro di raccolta come soluzione provvisoria è attaccata su più fronti. "Il 12 novembre scorso - fa notare l'associazione per i diritti di rom e sinti - il Commissario europeo per i diritti umani Nils Muižnieks, in una lettera inviata al sindaco Marino, aveva raccomandato l’individuazione di 'normali condizioni abitative' per le comunità rom e sinte volte a favorirne l'inclusione sociale. 

Il centro di raccolta rom di via Visso, dove già vivono da 18 mesi quasi 200 persone rom, non risponde invece in alcun modo alle raccomandazioni giunte da Strasburgo". Perchè "è un luogo caratterizzato dalla segregazione su base etnica", da "un'apparente temporaneità" e "dalla mancanza di reali percorsi di inclusione sociale". E poi sarebbe una scelta costosa, troppo.  

"Via Visso poi, come del resto gli altri due centri di raccolta, si caratterizza inoltre per gli altissimi costi di gestione. Nelle tre strutture vivono circa 870 rom il cui costo procapite è stimato in 20 euro al giorno per una spesa complessiva annua di 6.350.000 euro. Per l’Amministrazione comunale si traduce in una spesa mensile a nucleo familiare di circa 2.700 euro".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Da La Cesarina al centro di via Visso: 180 rom sgomberati e trasferiti a San Basilio

RomaToday è in caricamento