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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca San Basilio / Via Tiburtina, 1040

Blitz all'alba: sgomberata nuova occupazione nell'ex Penicillina

L'area era già stata liberata nel dicembre del 2018

Era il 10 dicembre del 2018 quando 25 blindati e 250 agenti sgomberarono l'occupazione dell'ex Penicillina al civico 1040 della via Tiburtina. Un blitz show, a favore di telecamere, a cui hanno però fatto seguito nuove occupazioni. A distanza di meno di quattro anni alle prime luci di oggi, giovedì 6 maggio, una nuova azione per liberare i nuovi abitanti dell'ex Isf, lo stabile abbandonato che svetta fra Tor Cervara e San Basilio. Un'azione decisa in sede di comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza coordinata dalla prefettura di Roma che rientra nella linea portava avanti dal prefetto Matteo Piantedosi. 

Le operazioni di sgombero sono cominciate alle prime luci dell'alba quando la strada statale del quadrante nord est della citta è stata illuminata dalle sirene delle pattuglie della polizia locale di Roma Capitale e della polizia di stato. 

Sono in tutto 30 le persone identificate. Di queste, 23 sono risultate irregolari e quindi accompagnate presso l'ufficio immigrazione. Le altre sette sono state prese in carico dai servizi sociali di Roma Capitale. Per tutti è scattata la denuncia per invasione di proprietà privata. La proprietà del fabbricato, intanto, ha provveduto a mettere in sicurezza di nuovo l'area.

Sul posto per le operazioni di sgombero sono intervenuti gli agenti del IV distretto San Basilio di polizia, con l'ausilio dell'Upgsp (Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico), cinofili, reparto prevenzione crimine e reparto mobile unitamente alle pattuglie della polizia locale, unità Spe (Sicurezza pubblica emergenziale), Gssu ( Gruppo sicurezza sociale urbana) e IV Gruppo Tiburtino, coordinati dal vice Comandante dei caschi bianchi dottor Stefano Napoli e dal dirigente del commissariato San Basilio di polizia. 

Sgombero ex Penicillina 06.05.2022

Un sgombero che ha trovato il commento dei volontari di Nonna Roma, un'associazione di mutuo soccorso di assistenza ai più deboli: "Questa mattina, su ordine del Prefetto - Matteo Piantedosi -, si sta svolgendo una imponente operazione di polizia presso l’ex Fabbrica della Penicillina, già sgomberata nel dicembre del 2018. Oggi, come allora, sono presenti in questo edificio fatiscente centinaia di invisibili, costretti a vivere tra infestazioni di topi, blatte, rifiuti tossici ed amianto. Uomini e donne che hanno ripopolato l’ex Fabbrica dopo essere stati sgomberati dai piccoli accampamenti informali del territorio ed essere stati abbandonati per strada, senza soluzioni alternative".

"Da alcune settimane, come Nonna Roma, avevamo iniziato una collaborazione con alcune associazioni e con la Sala Operativa Sociale in supporto delle persone presenti nella Penicillina, puntando alla presa in carico di tutti gli occupanti. Lo sgombero di oggi blocca questo importante lavoro, avendo come unica conseguenza quella di acuire la condizione di disagio sociale di queste persone. Per questo - concludono i volontari di Nonna Roma - riteniamo necessario che la Giunta Capitolina ponga fine all’incontrollato potere prefettizio in materia di sgomberi. Le questioni sociali in questa città, in primis l'annoso problema degli accampamenti informali, non posso essere trattate come mere problematiche di ordine pubblico ma richiedono -al contrario- politiche sociali strutturate ed adeguate".

L'ex Penicillina fu uno dei più importanti complessi industriali del quadrante nord est della Capitale. Le LEO Roma fu infatti la prima fabbrica italiana produttrice di penicillina. Venne inaugurata nel settembre del 1950 dal conte Sir Alexander Fleming, scopritore della penicillina, e dal conte Giovanni Armenise, proprietario dei terreni. Posto di lavoro per 1600 persone negli anni '70 a causa di alcuni investimenti sbagliati, la fabbrica della penicillina cominciò il suo lento ma progressivo declino. Ceduta nel 1971 alla casa farmaceutica ISF spa, nel 1985 la proprietà passò nuovamente di mano ad una società statunitense. Nel 1989 un nuovo cambio con la fusione fra gli americani ed una proprietà britannica. Da 1600 i lavoratori passarono a circa 200 nel volgere di meno di 40 anni di attività.  

Nel 1996 un nuovo cambio di proprietà sino al 2006, quando de facto la produzione cessò e l'area cominciò a trasformarsi in un ricovero di senza fissa dimora aumentati esponenzialmente sino al dicembre del 2018, quando con una imponente operazione  - dopo il censimento di 160 persone avvenuto nei giorni precedenti - vennero trovate all'interno ed allontanate 35 occupanti. 

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