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Cronaca Garbatella / Via Ostiense, 122

Sotto sgombero il centro sociale Alexis: polizia e vigili in via Ostiense, occupanti resistono

Gli agenti della Polizia di Stato e del VIII gruppo Tintoretto dalle 7 allo stabile occupato. Gli occupanti restano barricati all'interno. Sul posto anche l'assessore Berdini

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Blitz a sorpresa questa mattina in via Ostiense dove al civico 122, alle 7, si sono presentati vigili e polizia per portare a termine lo sgombero del centro sociale Alexis. Si tratta di una struttura di proprietà comunale dato in concessione ad Atac. Lo spazio è occupato dal dicembre 2012 e ci vivono studenti e giovani romani in emergenza abitativa. "Da noi alloggiano 20 persone, abbiamo uno sportello sulla precarietà ed ogni settimana presentiamo un libro nella libreria indipendente che abbiamo realizzato", spiegano gli occupanti.  

Da mesi, secondo quanto si apprende, la Questura aveva disposto il sequestro dello stabile.  I vigili a ottobre hanno fatto un sopralluogo ed è  stata dichiarata l’instabilità di un cornicione. Da qui la decisione della Questura e l'azione di oggi che arriva dopo l'appoggio dell'assessore all'Urbanistica Berdini al progetto di autorecupero presentato dagli occupanti in Regione Lazio. 

Il blitz è scattato alle 7 ma ha trovato la resistenza degli occupanti che, parte barricati all'interno e parte in presidio all'esterno, hanno scongiurato lo sgombero della struttura. Sul posto è presente, mentre scriviamo, anche lo stesso assessore Berdini per tentare una mediazione tra le parti.

Flavia di Acrobax a RomaToday: "Lo scorso 6 dicembre c'è stata una conferenza con Regione Comune e Municipio. Abbiamo presentato un progetto di recupero dello stabile. È piaciuto a tutti. Lo stabile è da ristrutturare sicuramente, ma non ci risulta che sia inagibile. Al momento siamo in trattativa, L'assessore Berdini ha proposto di prendere la custodia giudiziaria dello stabile mentre vengono effettuati i lavori di recupero. Ma devono garantirci un alloggio alternativo. Siamo 15 studenti precari non possiamo restare per strada".

Sul posto anche l'architetto Antonello Soggia, con il quale i giovani precari occupanti hanno redatto il progetto di autorecupero. "Sta accadendo una cosa gravissima - commenta - si sta interrompendo un processo che era iniziato con una splendida assemblea a dicembre durante la quale gli studenti hanno presentato il progetto, la possibilità concreta di realizzare 10 appartamenti, più uno spazio aperto alla cittadinanza, all'integrazione, ai tanti servizi sociali che già si fanno all'interno". Poi si esprime sulla presunta pericolosità dell'edificio da un punto di vista statico. "Vedendo oggi le carte che stanno girando, pare strana l'ipotesi della pericolosità statica, nella perizia che abbiamo visto si faceva riferimento solo alla pericolosità di un cornicione, che è cosa ben diversa dalla stabilità dell'intero edificio. Spero che la mobilitazione di compagni e cittadini permetta di andare avanti con il progetto, che è già stato finanziato dalla Regione". 

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