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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Tor Cervara / Via Tiburtina

Prostituta costretta ad abortire al quarto mese di gravidanza: ex meretrici diventano aguzzine

Le ragazze obbligate a 'lavorare' nell'area industriale della via Tiburtina Il feto gettato in una buca. Oltre alle due ex 'lucciole' fermato anche un uomo di 61 anni

Delle aguzzine senza scrupoli, tanto da costringere una delle 'loro ragazze' ad abortire al quarto mese di gravidanza. Vittima una giovane ragazza dell'est europeo costretta a prostituirsi nell'area industriale della via Tiburtina. Questo il drammatico quadro emerso dalle indagini dei carabinieri della Compagnia di Tivoli che alle prime luci dell'alba del 29 novembre hanno dato esecuzione a tre ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di due donne di 23 e 18 anni ed un uomo 61enne.

DA EX PROSTITUTE AD AGUZZINE - L'esecuzione dell'ordinanza è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma, a carico di tre persone: due donne (una romena di 23 anni e una moldava di 18 anni) entrambe con precedenti penali ex prostitute, e un cittadino italiano di 61 anni, che costringevano con violenza e minacce due ragazze dell’Est Europa a consegnare, con cadenza settimanale, una parte cospicua dei loro introiti per poter occupare le piazzole di sosta nella periferia nord orientale della Capitale, dove si prostituivano.

COSTRETTA A PROSTITUIRSI - La cittadina romena è inoltre indagata perché avrebbe procurato, clandestinamente, ad altra ragazza che si prostituiva, un aborto con successiva soppressione del feto (giunto al quarto mese di vita) che sarebbe stato occultato in una buca scavata nel terreno. Il cittadino italiano per dare maggiore forza alle proprie minacce si qualificava quale appartenente alle forze dell’ordine minacciando in una occasione le due donne con una pistola.

PROSTITUZIONE NELLA CAPITALE - L’indagine, partita dalla denuncia delle vittime lo scorso di settembre dai Carabinieri di Tivoli, coordinati dal tenente Gianluca Ceccagnoli, si inquadra in un’attività più vasta per arginare il dilagante fenomeno della prostituzione lungo le consolari della Capitale.

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