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Cronaca

Madre e figlio disabili sfruttati dai vicini di casa: fermati

Una coppia era riuscita a carpire la fiducia di una madre e di un figlio, entrambi disabili, facendosi consegnare le pensioni di invalidità e costringendoli poi a mendicare

Sembravano il ritratto dei perfetti vicini di casa. Premurosi, affidabili, attenti, pronti a prendersi cura di una madre e del figlio, entrambi disabili. Ma dopo aver conquistato la loro fiducia, una coppia si è rilevata per quello che erano in realtà: due spietati aguzzini che dopo aver instaurato un rapporto di amicizia con le proprie vittime si sono appropriati delle loro pensioni di invalidità, con la scusa di “custodirle” per il futuro, facendogli vivere in condizioni igienico sanitarie pessime e costringendoli a mendicare per garantirsi soldi per l'acquisto di un'automobile e per giochi d'azzardo.

La donna, M.L., cinquantenne romana, accompagnava tutti i mesi l'anziana madre e il figlio a ritirare la pensione mentre L.M, 42enne pregiudicato di origini napoletane, si occupava dell'educazione del figlio con punizioni e rimproveri di ogni tipo. Se la madre chiedeva spiegazioni per quel trattamento l'aguzzino rispondeva che erano necessarie per la sua formazione.

La coppia aveva anche costretto la madre ad accendere un finanziamento per comprare un auto ma le due pensioni non bastavano a pagare le rate della macchina e perciò i due aguzzini costringevano madre e figlio a chiedere l'elemosina per strada. Uno dei responsabili dell'organizzazione di assistenza domiciliare che per anni si era occupata di loro li ha sorpresi mentre mendicavano nei pressi di un supermercato, dopo che per diverso tempo non aveva più avuto loro notizie, e ha riferito l'accaduto alla polizia.

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Con una serie di appostamenti vicino l'abitazione dei due aguzzini, in zona Guidonia, gli investigatori hanno ricostruiti i loro movimenti. Dopo aver accompagnato le vittime a ritirare la pensione, la donna è andata con il compagno in una sala giochi per effettuare delle puntate con i soldi dei due disabili. Ma le banconote utilizzate per le giocate erano state contrassegnate in precedenza dagli investigatori e i due sfruttatori sono stati incastrati. La polizia ha fermato la coppia mentre andavano a riprendere le vittime dopo averli costretti tutto il giorno a girovagare alla ricerca di elemosine. In loro possesso, gli investigatori hanno trovato bancomat e libretti di assegni intestati alla madre e in casa c'erano i documenti e i libretti delle pensioni. Madre e figlio sono stati affidati a un'assistente sociale, dopo essere stati assistiti dalle psicologhe della Polizia di Stato, mentre i due aguzzini sono stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto per il reato di riduzione in schiavitù.

 

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