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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Centocelle / Via dei Pioppi, 18

Centocelle, famiglia con minori sfrattata in via dei Pioppi: proteste in piazza San Felice Cantalice

L'intervento, con un ingente schieramento di forze dell'ordine. A rimanere senza casa una coppia con tre figli di 2,8 e 17 anni. Dall'amministrazione una struttura per accoglierli

Secondo sfratto in pochi giorni nella Capitale. Questa mattina all'alba sei blindati e otto macchine della polizia si sono presentate in via dei Pioppi 18 a Centocelle per sfrattare una coppia, Kader e Samia, con tre figli di 2, 8 e 17 morosi da circa un anno. Come raccontano gli attivisti dei movimenti per il diritto all'abitare accorsi sul posto, “diversi agenti sono entrati nell'appartamento dal terrazzo”. Secondo quanto si apprende la madre è ricoverata al Policlinico Casilino “dove è stata trasportata con un’ambulanza in seguito allo chock subito per le modalità di intervento delle forze dell’ordine”, mentre i figli e il padre sono rimasti in strada con gli attivisti.

Intanto decine di persone si sono radunate in piazza San Felice da Cantalice per protestare e chiedere al Comune al V Municipio una soluzione per la famiglia sfrattata e ribadire la necessità di un blocco degli sfratti. "Rimarremo qui finchè non si troverà una soluzione" dichiarano.

Quello di stamattina è stato uno sfratto a sorpresa come spiegano i Blocchi precari metropolitani. L'ultima visita dell'ufficiale giudiziario pochi giorni fa, il 28 ottobre scorso. Quel giorno però la presenza degli attivisti riuniti in un picchetto antisfratto aveva impedito lo sgombero.

“Questa mattina alle sei mi sono accorto che sul terrazzo di casa mia c'era la polizia” spiega Kader. “Quando sono sceso mi hanno detto che dovevo uscire di casa ma io fatto in modo che non entrassero perché temevo per mia moglie e i miei bambini che erano molto impauriti. Così ho chiamato tutti gli attivisti che mi hanno sempre difeso dallo sfratto che sono accorsi immediatamente” continua. “Alla fine, grazie a tutte le persone che mi hanno sempre aiutato, ci hanno trovato una soluzione. Non sapevo davvero dove andare”.

A fianco della famiglia sfrattata anche l'Unione sindacale di base: “I bambini di 2, 8 e 17 anni sono ora in strada in evidente stato di shock, confusi, smarriti e incapaci di capire cosa sia successo, cosa succederà e dove andranno a dormire stasera”, denuncia Guido Lutrario, USB Federazione Romana. “Ci chiediamo con estrema amarezza che razza di città è questa, che permette simili trattamenti alle persone e ancora di più ai bambini costretti a subire queste brutalità per la sola ‘colpa’ di essere poveri”.

Dopo le proteste di lunedì sotto al Campidoglio per lo sfratto di Anna, ascoltata personalmente dal sindaco, movimenti e sindacati di base tornano ad appellarsi al primo cittadino. Continua Lutrario: “Ci aspettiamo che il primo cittadino si faccia carico di questa situazione trovando immediatamente, entro oggi, una sistemazione dignitosa a queste persone non fosse altro per arginare e scusarsi della violenza fatta subire a tre bambini.”

Gli sfratti non sono finiti. Proprio domani, giorno in cui i movimenti si preparano ad assediare Piazza Montecitorio in occasione della Conferenza stato-regione-comune, l'ufficiale giudiziario si presenterà anche a casa di Gilda in via delle Fornaci e di Abdul in via Val di Non.

Centocelle, sfratto in via dei Pioppi

Nel pomeriggio l'assessore alla Casa Daniele Ozzimo ha comunicato che l’amministrazione comunale “ha immediatamente provveduto a trovare una soluzione”. Si tratta di “una struttura emergenziale a disposizione del Comune pronta ad accoglierli a partire da questa sera”. Per l'assessore “la vicenda di questa famiglia, che ha coinvolto anche tre minorenni, è l’ennesimo triste esempio di un’emergenza che vede protagonisti fasce sociali sempre più ampie e che necessita urgentemente di soluzioni strutturali ed efficaci. L’amministrazione sta lavorando affinché arrivino, anche dal Governo, quelle risposte necessarie a sostenere quanti si trovano a dover affrontare improvvise condizioni di ristrettezze economiche rischiando, così, di sprofondare in uno stato di morosità incolpevole”.

"È una soluzione positiva ma tardiva. Se ci fossero alloggi destinati all'emergenza abitativa non si sarebbe arrivati a uno sfratto così traumatico per di più effettuato a sorpresa in modo tale che le persone non si potessero difendere” spiega Paolo Di Vetta dei Blocchi precari metropolitani. “Così si rischia l'esasperazione sociale che può sfociare in casi in cui lo sfrattato si fa del male. È sempre più urgente il blocco degli sfratti”.

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