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Cronaca

Sfratti morosità nel 2011: crescono in tutta Italia. Roma in cima

Dopo le anticipazioni dell'Unione Inquilini il Ministero degli Interni pubblica i primi dati a livello nazionale. La Capitale in testa nel triste primato assieme a Torino

L'Unione Inquilini li aveva anticipati di qualche giorno  paragonando le morosità ad "uno tsunami travolgente" con un "Governo insensibile a questa barbarie sociale". Al centro della preoccupazione della Segreteria Nazionale dell'Unione Inquilini i dati divulgati in anteprima sugli sfratti per morosità del 2011. "Dati agghiaccianti - le parole di l'Unione Inquilini - a cui vanno aggiunte  le conseguenze inevitabili derivanti dai tagli sociali effettuati dal Governo con l’azzeramento del fondo sociale per gli affitti che riguardava circa 300 mila famiglie sul territorio nazionale con redditi bassi".

DATI DEL MINISTERO - Dati sugli sfratti per morosità divulgati oggi dalle agenzie con la città di Roma a contare il maggior numero degli sfratti per morosità. Provvedimenti che secondo i dati ancora incompleti del Ministero degli Interni sono stati nel 2011 di 4.678. Dati in linea con la situazione del 2010 ma che in cinque anni (cioè da prima della crisi a oggi) sono aumentati del 64 per cento (nel 2006 erano 33.893). La difficoltà ad arrivare a fine mese, e anche a onorare il canone di affitto, riguarda l'87 per cento dei casi di sfratto che nel 2011, sempre secondo i primi dati ufficiali, sono stati complessivamente pari a 63.846. Solo 832 i provvedimenti di sfratto emessi invece per necessità del locatore e 7.471 per finita locazione. Le richieste di esecuzione presentate all'Ufficiale giudiziario sono state 123.914, mentre gli sfratti eseguiti 28.641.

SFRATTI NELLA CAPITALE - Gli sfratti eseguiti nella Capitale con l'intervento dell'ufficiale giudiziario sono stati 2.343. Tra le altre città spiccano i dati di Torino (2.523 sfratti per morosità), Napoli (1.557 in città e 1.255 nel resto della provincia), Milano (1.115 nel capoluogo ma ben 3.244 nel resto della provincia). "I dati complessivi del 2011 ancora incompleti - annunciava Unione Inquilini il 19 giugno - disegnano una condizione di sofferenza sociale acuta: quasi 64mila nuove sentenze emesse, di cui quasi 56mila per morosità e 124mila richieste  di  esecuzione forzata. Non tragga in inganno, quindi, il meno 2,3 per cento sul totale degli sfratti emessi nel 2010. Sono incompleti i dati di grandi città, per fare un esempio Milano, Napoli e Bari e di numerose medie e piccole città italiane".

SOSPENSIONE SFRATTI - Sfratti per morosità nella città di Roma che si aggiungono alle altre migliaia sul territorio nazionale in relazioni ai quali l'Unione Inquilini sembra chiara: "Serve una sospensione immediata dell'esecuzione di tutti gli sfratti, compresa la morosità incolpevole e  uno stanziamento straordinario per ripristinare un fondo sociale per gli affitti adeguato alle esigenze delle famiglie in difficoltà.  Serve un piano straordinario per gli alloggi popolari, utilizzando con priorità il patrimonio pubblico e le aree pubbliche. Questa sarebbe una “valorizzazione sociale” dei beni pubblici  e non la dismissione speculativa che il Governo prepara. Sarebbe una grande opera pubblica, un investimento per il lavoro e la giustizia sociale”. 

DENUNCIA DE LUCA - A fronte della situazione allarmante il consigliere Pd al Comune di Roma Athos de Luca ha presentato una interrogazione urgente al sindaco Alemanno e all’assessore alla Casa, per sapere quali misure urgenti sono state adottate e si intendono assumere per fronteggiare il fenomeno sociale degli sfratti per morosità. De Luca denuncia il bilancio fallimentare di questi quattro anni della giunta Alemanno, colpevole di aver assegnato qualche centinaio di alloggi approntati dalla precedente amministrazione: "Non ha fatto più nulla neppure  sul fronte dell'assegnazione delle case popolari rese libere dagli inquilini che vengono puntualmente occupate abusivamente dando anche vita al vergognoso fenomeno della cessione da parte degli occupanti al mercato nero chiedendo fino a 50mila euro. Mentre il consiglio è  completamente improduttivo per la costante mancanza dl numero legale da parte della maggioranza, ed è stato bloccato da Alemanno per mesi sull’aumento delle tariffe taxi e ora sulla svendita di Acea, non occupandosi dei veri e gravi problemi dei cittadini come la casa".  
 

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