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Cronaca

Tragedia al poligono: muore Sergio Di Loreto, poliziotto già in servizio a Roma

Il dramma al Poligono di Soddì, in provincia di Oristano, dove l'agente è morto colpito da un proiettile partito dalla pistola di un collega

Sergio Di Loreto,48 anni, è morto dopo essere stato raggiunto da un colpo di pistola partito dall'arma di un collega. L'assistente capo coordinatore della Polizia di Stato, ha perso la vita il pomeriggio del 23 novembre, a Soddì, in provincia di Oristano. Cresciuto ad Ostia, amante della corsa, Sergio di Loreto aveva lavorato per anni a Roma.

La dinamica della tragedia non è stata ancora ricostruita, sul posto stanno operando gli investigatori della Squadra Mobile. Da quanto si apprende Sergio Di Loreto, era arrivato da qualche giorno in Sardegna per partecipare il corso di aggiornamento scorte al Caip di Abbasanta. Ieri era andato con altri colleghi al poligono e l'incidente, a quanto pare, sarebbe avvenuto nelle fasi di pulizia di un'arma, quando ad un collega sarebbe partito inavvertitamente un colpo che ha raggiunto Di Loreto tra addome e petto.

Il poliziotto è stato subito soccorso dai colleghi e poi trasportato con l'Elisoccorso all'ospedale di Ghilarza, ma purtroppo ogni tentativo di salvargli la vita si è rivelato inutile. Di Loreto aveva lavorato al reparto scorte della Questura di Roma e poi a quello del Viminale, per poi tornare ad Agrigento, dove lavorava all'ufficio automezzi della Questura. Lascia una moglie e due figli.

Tanti i messaggi di cordoglio che lo ricordano. Il sindacato Equilibrio e Sicurezza si stringe attorno alla famiglia del collega con un post del segretario nazionale Vincenzo Chianese: "Era un collega scrupoloso, stimato e ben voluto da tutti, un grande professionista". A ricordarlo anche Andrea Cecchini di Italia Celere: "Sconvolti dalla notizia non possiamo che esprimere il nostro dolore e ci stringiamo attorno alla famiglia per la gravissima e tragica perdita. Siamo senza fiato, un evento del genere fa comprendere le difficoltà e la pericolosità del nostro lavoro di cui si parla solo quando vi sono interessi mediatici. Ed è invece nel quotidiano che si costruisce la Sicurezza Nazionale, che passa per le burrascose vie della vita di tutti i giorni dei poliziotti. Si parla di noi purtroppo solo nelle tragedie e negli imprevisti, eppure è un lavoro usurante pieno di responsabilità di certo non retribuite né tutelate adeguatamente".

Parole affettuose e di commiato sono state espresse anche da Francesco Paolo Russo del sindacato Siap: "Era stato in servizio a Roma tra Reparto Scorte ed Ispettorato Viminale e da poco era tornato nella sua amata Agrigento. Stava frequentando il corso di aggiornamento scorte".

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