Ostia, blitz nello stabilimento Bettina: sigilli per "gravi irregolarità"
Gli abusi edilizi dello stabilimento di Ostia riguardano il ristorante, le tettoie, le verande, i letti, le pedane in maioliche ancorate al suolo con cemento. E' il terzo blitz in pochi giorni
Ancora sequestri negli stabilimenti balneari di Ostia. Oggi è stato il turno del Bettina Beach, sul lungomare Amerigo Vespucci, 118 e gestito da Claudio Balini parente di Mauro Balini, presidente del Porto Turistico di Ostia e di Fabio Balini concessionario dello stabilimento Shilling-La Rotonda già soggetto ai controlli degli agenti del X Gruppo Mare della Polizia Locale.
GRAVI IRREGOLARITA' - Gli uomini coordinati dal comandante Antonio Di Maggio hanno iniziato il loro bliz questa mattina intorno alle 9. Nella struttura sono state trovate "gravi irregolarità".
Dopo sopralluoghi sono scattati i sigilli per "abusi edilizi" che riguardano il ristorante, le tettoie, le verande, i letti, le pedane in maioliche ancorate al suolo con cemento.
I CONTROLLI - I controlli del X Gruppo Mare proseguono e hanno portato già al terzo sequestro negli ultimi dieci giorni, delle attività finora passate al setaccio. Guai anche per La Casetta e, appunto, lo Shilling-La Rotonda.
Negli ultimi giorni accertamenti erano stati fatti accertamenti anche presso gli stabilimenti Tibidabo Beach, Le Dune, il Lido e il V-Lounge. Tranne qualche tettoia fuori norma o qualche passerella di troppo, però, non si era passati al sequestro delle strutture.
I PRECENTI DEL BETTINA - Nell'ultima estate, però, lo stabilimento del Bettina Beach è salito agli onori della cronaca anche per altri fatti. Lo scorso 31 luglio Claudio Balini aveva preso a pugni e calci un bagnino, suo dipendente, che aveva cercato un po' di riparo all'ombra durante l'orario di lavoro.
Non solo. Ad agosto presso lo stabilimento riconducibile alla società Elyos furono controllati 8 lavoratori di cui 2 stranieri e contestate 11 violazioni per un totale di 30 mila euro.