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Cronaca

Prestanome, bar, panifici e ristoranti: così i Fasciani facevano affari a Ostia

Questa mattina è scattata l'operazione Medusa ad Ostia che ha impegnato, fin dalle prime luci dell'alba, 150 Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma

E' scattata all'alba di oggi 24 giugno l'operazione Medusa. Oltre 150 Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma hanno eseguito provvedimenti di sequestro, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, nei confronti di elementi di vertice del noto gruppo criminale della famiglia Fasciani di Ostia

LE INDAGINI - Le indagini economico-patrimoniali, condotte dagli specialisti del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Tributaria della Capitale e dal II Gruppo Roma, sono state eseguite nei confronti dei fratelli Carmine e Terenzio Fasciani, tuttora detenuti. Le investigazioni hanno tratto spunto dal "patrimonio informativo acquisito in due importanti operazioni", eseguite a Ostia nei confronti del medesimo gruppo delinquenziale, denominate Nuova Alba nel luglio 2013 e Tramonto nel febbraio 2014.

Dopo mirate investigazioni economico-patrimoniali espletate applicando la normativa antimafia in materia di misure di prevenzione, è stato accertato come i due Fasciani abbiano progressivamente "inquinato l'economia legale lidense, attraverso la costituzione e acquisizione di svariate società operanti in diversificati settori, sfruttando numerosi prestanome".

GLI AFFARI A OSTIA - In alcuni casi, si è assistito a "vere e proprie joint-venture tra i fratelli Fasciani e imprenditori lidensi", che hanno tentato di camuffare l'illecito patrimonio accumulato, come peraltro già emerso nell'opreazione Tramonto.

Obiettivo del clan, secondo le indagini, è stato quello di "investire in attività coma la ristorazione, la gestione di stabilimenti balneari e discoteche che meglio e più velocemente si prestavano al reimpiego dei proventi illeciti". Così sono state acquisite numerose realtà imprenditoriali, alcune di recente costituzione, strumentali al "mantenimento economico ed una grave egemonia criminale", si legge dalle indagini delle forze dell'ordine.

I PRESTANOME - L'utilizzo di prestanome nelle società è stata una manovra di schermatura, al fine di celare l'effettiva riconducibilità delle attività imprenditoriali ai due fratelli.

I Fasciani hanno dato, altresì, prova di possedere elevate "capacità imprenditoriali e societarie". Ad esempio, nel perseguire le loro finalità illecite, hanno fatto ricorso ai nuovi strumenti societari come le Srl ad 1 euro, introdotte con la recente riforma del diritto delle società di capitali.

In definitiva, è stato accertato come tutti gli investimenti societari individuati facessero capo ad un unico "centro di interessi occulto", gestito da Carmine Fasciani, adeguatamente supportato dal fratello Terenzio. In ordine alla pericolosità sociale di Carmine Fasciani, il Tribunale di Roma ha sottolineato come lo stesso "è gravato da due condanne definitive per associazione per delinquere finalizzate al traffico di stupefacenti che ne indicano comunque la pericolosità qualificata pregressa".

I COLLABORATORI DI GIUSTIZIA - Le attuali attività ablative si sono giovate dell'apporto dichiarativo dei recentissimi collaboratori di giustizia Michael Cardoni e Tamara Ianni, appartenenti alla famiglia criminale dei Baficchio, operante in Ostia, parenti del defunto Giovanni Galleoni, ucciso ad Ostia il 22 novembre del 2011, insieme al sodale Francesco Antonini

Le rivelazioni di Cardoni e Ianni sono già state ritenute "attendibili" e poste alla base dell'intervento repressivo nei confronti dell'altrettanto nota famiglia Spada di Ostia, avvenuto nell'operazione Sub Urbe dell'aprile 2016.

I SEQUESTRI - L'operazione di oggi ha portato ai sequestri di 18 società esercenti tra cui bar, ristorazione, panifici, commercio al dettaglio di altri prodotti alimentari e immobiliare, tutte a Ostia; una quota societaria di una ulteriore bar di Ostia, 29 immobili tra Roma, Civitavecchia e L'Aquila, 5 auto, rapporti bancari/postali/assicurativi/azioni. Il tutto per un valore complessivo di stima dei beni sottoposti a sequestro di circa 20 milioni di euro.

Con l'operazione Medusa, il Tribunale di Roma, la D.D.A. di Roma e la Guardia di Finanza di Roma hanno contributo a recuperare un ampio spazio di legalità economica, restituendolo alla collettività lidense onesta.

"NON E' MAFIA" -  Solamente 11 giorni fa, ci fu la tanto discussa sentenza del Processo d'Appello a carico di Carmine Fasciani ed altre 17 persone arrestate nell'ambito dell'operazione Alba Nuova che nel luglio del 2013 mise alla sbarra i componenti delle famiglie Fasciani e Triassi, originariamente accusate di aver controllato per anni la criminalità organizzata ad Ostia. Nei loro confronti è infatti decaduta l’accusa di "associazione di tipo mafioso e l'aggravante della modalità mafiosa".  

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